Torino, se la Appendino usa i voucher per pagare gli under 30

Il Comune di Torino vara un bando per mediatori linguistici under 30: e promette compenso in voucher. Ma M5s non era contrario a questo strumento?

Torino, se la Appendino usa i voucher per pagare gli under 30

C'eravamo tanto odiati ma ora è scoppiata la pace. Si potrebbe riassumere così la storia del complicato rapporto fra il MoVimento 5 Stelle e i famigerati voucher lavoro, prima detestati e fatti oggetto di una furibonda (e, per carità, legittima) campagna mediatica e ora sdoganati e promessi.

La storia arriva da Torino, dove, come racconta l'edizione locale de La Repubblica, il Comune guidato dal sindaco di stretta osservanza grillina Chiara Appendino ha lanciato un bando per mediatori linguistici under 30 da impiegare agli uffici immigrazione. Cinquecento ore con retribuzione netta massima di 3750 euro. Pagati con voucher da 10 euro lordi per ogni ora, per una somma netta di 7,5 euro all'ora.

"In considerazione della brevità del periodo di servizio - si legge nella delibera licenziata dal Palazzo Civico - per l’inquadramento contrattuale e la retribuzione dei giovani si utilizzerà lo strumento dei voucher per il lavoro accessorio, finanziati dal contributo erogato dalla Compagnia di San Paolo che per il 2017 è pari a euro 18.000".

Una scelta che appare un po' incoerente con l'obiettivo dichiarato del M5s di una lotta senza quartiere allo

strumento "infame" dei voucher lavoro. Sul sito del movimento, in merito, si possono ancora leggere accuse di "sfruttamento, precariato spinto e zero tutele". Chissà se le ha lette anche Chiara Appendino.

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