Torna il centrodestra «Pronti a liberare l'Italia dal governo di Palazzo»

Vertice Berlusconi-Salvini-Meloni con nota congiunta. Sì al taglio dei parlamentari

Torna il centrodestra «Pronti a liberare l'Italia dal governo di Palazzo»

Riecco il vertice a tre del centrodestra. Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni si incontrano nel tardo pomeriggio di domenica in via Rovani, storica dimora milanese del Cavaliere. È qui che due settimane fa si erano già rivisti per la prima volta, dopo una lunga lontananza, Salvini e Berlusconi da soli. Adesso anche l'ultima frattura sembra entrata nel passato e, per quel che riguarda le regionali ma non solo, l'unità è ritrovata. A tre. Una sintonia piena, anche nel dire sì al taglio dei parlamentari in votazione alla Camera.

«Il centrodestra è il progetto politico nel quale si riconosce la maggioranza degli italiani, quello che governa con maggior profitto le principali Regioni e migliaia di Comuni» firmano Berlusconi, Salvini, Meloni (giunta al summit in lieve ritardo). Un accordo: «Proponiamo di liberare gli italiani da questa maggioranza che esiste solo nel Palazzo, che si è già rivelata inadatta a governare la complessità del nostro Paese e procede per risse e scontri, promettendo nuove tasse e meno sicurezze».

Se l'ultimo vertice politico vero e proprio tra i tre leader di Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia risale a prima dell'esecutivo gialloverde, nato nel giugno 2018, ci sono state conferenze stampa e incontri comuni in occasioni delle regionali. Ma il proporzionale, le ambizioni di governo, le sirene sovraniste hanno spinto ciascuno per la propria strada. Giorgia Meloni ha anche candidato ex azzurri come Elisabetta Gardini e Stefano Maullu: scelte vissute come una provocazione da esponenti del partito di Berlusconi. I rapporti si erano raffreddati e così la richiesta della Meloni di tornare a sedere al medesimo tavolo ha segnato un punto di svolta nelle relazioni interne al centrodestra. È stato poi il leader della Lega a chiedere il tavolo a tre. E la coalizione, dopo l'incontro preparatorio Berlusconi- Salvini di due settimane fa, si è riunita in via Rovani in formazione completa.

«È l'unica coalizione con una base programmatica comune che ha ideali condivisi» recita la nota, che cita gli appuntamenti elettorali a breve, ovvero le Regionali, il cui primo test è in calendario il 27 ottobre in Umbria. Seguiranno gli altri, per i quali sono in via di definizione gli accordi definitivi sui nomi. Ma nel testo si legge chiaramente un'alleanza politica, già sottolineata alla Camera dai tavoli periodici dei presidenti dei gruppi di Lega, Fi e Fdi prima di ogni importante conferenza dei capigruppo.

Scrivono adesso Berlusconi, Salvini e Meloni: «È di tutta evidenza che questo esecutivo giallorosso non potrà durare a lungo: è diviso, troppo sbilanciato a sinistra e incapace di raggiungere alcun risultato». È proprio il «coordinamento delle opposizioni in Parlamento» la strategia che il centrodestra intende perseguire per mettere in difficoltà il governo giallorosso e le sue «ricette sbagliate».

In passato, a separarli, c'era stata, persino dopo la caduta del governo gialloverde, la decisione di Salvini di indicare Luigi Di Maio come premier. O l'impressione che fosse il leader della Lega a spingere Giovanni Toti, già delfino di Berlusconi, a rompere con colui che l'aveva lanciato in politica.

Adesso che le fratture sembrano ricomporsi e l'area moderata riprende quota, l'alleanza a tre sancisce che è da Forza Italia, Lega e Fdi che si riparte.

Nella nota si parla di «chi è deluso». Un'allusione al partito all'astensione che è il bacino dal quale pensa di poter recuperare voti Forza Italia.

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