Tragedia a Catanzaro. La loro casa va a fuoco muoiono tre fratelli

Le vittime avevano 22, 16 e 12 anni. In gravi condizioni anche gli altri quattro familiari

Tragedia a Catanzaro. La loro casa va a fuoco muoiono tre fratelli

«Lei gridava aiuto dal balcone al quinto piano con la bambina in braccio». Stretta dalla mamma, Zaira Maria, 12 anni, è salva anche se le sue condizioni sono gravissime. Non ce l'hanno fatta tre dei suoi fratelli, Saverio, 22 anni, Aldo Pio, 14 anni e Mattia Carlo, 12 anni, tutti morti per asfissia nell'incendio della propria abitazione in via Caduti XVI Marzo 1978, alla periferia Sud di Catanzaro. Grave un altro fratello, Antonello, 16 anni, e i genitori, Rita Mazzei, 41 anni, e Vitaliano Corasaniti, 42 anni. Sono morti cercando di raggiungere il balcone, Aldo e Mattia, i più piccoli, trovati dai soccorritori a pochi passi dalla finestra. Il corpo di Saverio, il maggiore, autistico, è stato rinvenuto in bagno.

La tragedia nel rione Pistoia si consuma in 15 minuti, dopo l'una e 30 della notte di venerdì quando arrivano le segnalazioni ai vigili del fuoco. Sono i vicini della famiglia Corasaniti a sfondare il portone condominiale per far uscire in strada gli altri inquilini. Ma il fuoco ha già invaso l'intero appartamento e il fumo impedisce a chiunque di entrare o fuggire. «Vedevamo solo fiamme alte uscire dalle finestre» raccontano gli abitanti della palazzina popolare. Nessuna esplosione da fuga di gas, come si era pensato, ma solo tanto fuoco divampato dalla cucina, forse per un maledetto cortocircuito. I due feriti più gravi, la madre e la bambina, sono stati trasportati nei centri Grandi Ustionati di Bari e Catania, gli altri due, il papà Vitaliano e Antonello, il figlio 16enne, nell'ospedale di Catanzaro mentre l'intero edificio è stato evacuato per motivi di sicurezza e per permettere agli esperti di effettuare i rilievi. La Procura ha aperto un fascicolo per incendio e omicidio colposo plurimo e affidato l'indagine ai carabinieri. Una famiglia perbene quella di Vitaliano e Zaira, da poco assegnatari dell'alloggio ex Iacp. Lui venditore ambulante di abbigliamento nei mercati rionali, lei casalinga. «Si sono sempre occupati di curare con amore il figlio maggiore - raccontano dei conoscenti accorsi sul posto -, non si sono mai rassegnati alla sua disabilità». Per portare in salvo con l'autoscala moglie, marito e i due figli ancora vivi i pompieri sono entrati dall'unico accesso possibile, quel terrazzino che hanno tentato di raggiungere, invano, Aldo e Mattia. Tutte da accertare le cause dell'incendio che ha sorpreso nel sonno l'intera famiglia. L'uomo è stato rianimato e trasportato nel reparto Terapia Intensiva di Catanzaro dov'è tuttora intubato e sedato. Non può parlare nemmeno la donna, che avrebbe riportato ustioni sul 40 per cento del corpo e che sarà sottoposta a un delicato intervento chirurgico assieme alla piccola Zaira, quest'ultima trasferita successivamente al centro pediatrico Grandi Ustioni di Napoli.

«L'ha protetta fino all'ultimo, la stringeva a sé mentre urlava dal balcone» racconta ai cronisti la vicina di pianerottolo. «Una tragedia immane - commenta il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita - che sconvolge la nostra comunità e che ci atterrisce per la sua crudeltà. Poteva essere una strage. Questa notte ho provato un brivido e un moto di indignazione per le condizioni dei nostri quartieri della zona sud. La città è piegata dalla sofferenza per questa tragedia».

Su Fb il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, posta: «Tutta la Calabria si stringe a questa famiglia distrutta e alla comunità catanzarese in questo momento di grande dolore. Una preghiera per chi non c'è più».

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