Fino a qualche tempo fa l' Isis concedeva alle donne del Califfato solo la possibilità di partecipare ad operazioni suicide, di farsi saltare in aria. Ma ora le direttive stanno cambiando, complice la crescente difficoltà che il gruppo jihadista incontra sul piano militare, che vede in questi giorni l'inizio della battaglia di Deir Ez-zor, ultima grande città controllata dagli uomini di Al Baghdadi.
Sembra che alle donne dell'Isis verrà permesso di combattere armi in pugno, come afferma l'azienda inglese di consulenza in materia di difesa IHS Markit. E lo testimonia anche il numero di giugno di Rumiyah, rivista online dell'Isis, in cui compare un articolo dal titolo «Il nostro viaggio verso Allah», che sottolinea l'importanza del ruolo delle donne in «questi tempi di sfide intense e complicate, e di tante e grandi battaglie». Fin dal 2008 l'Isis affermava che le donne possono condurre attacchi «nelle circostanze in cui non è possibile agli uomini». Il loro è sempre stato un ruolo di supporter, in Europa, tuttavia, le donne sono state gradualmente coinvolte nella pianificazione di diversi attacchi diretti o ispirati dal gruppo terroristico. «Nonostante l'Isis affermi il contrario, sollecitare le donne ad assumere un ruolo attivo in battaglia è quasi sicuramente un tentativo di ridurre l'impatto della carenza di militanti», spiega a Newsweek Ludovico Carlino, analista dell'IHS.
«Questa retorica è in aperto contrasto con la vecchia propaganda che sottolineava il ruolo primario delle donne come madri e mogli dei mujahedin - continua Carlino -. Le donne sono sempre rimaste al di fuori delle istituzioni dell'Isis, con l'eccezione di una brigata femminile a Raqqa, con ruoli di polizia religiosa».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.