Tutte le scuse più ridicole. Chi accusa il fidanzato e chi scappa in Marocco

La Sarti denuncia l'ex convivente e salva il posto. Della Valle smentisce il papà: "Non sono fuggito"

Tutte le scuse più ridicole. Chi accusa il fidanzato e chi scappa in Marocco

Roma - And the winner is... È arrivato l'oscar assoluto per la migliore scusa a cinque stelle. Nella sceneggiata dei rimborsi imboscati Giulia Sarti sbaraglia i rivali e conquista il podio giustificando i mancati bonifici con un perfido complotto ordito dall'ex fidanzato. Meglio di Giarrusso con il bancario ubriaco, altro che Maurizio Buccarella con i versamenti bloccati perché troppo cari. La deputata riminese racconta al mondo che è tutta colpa dell'ex fidanzato, reo di avergli imbrogliato le carte.

La vicerè di Luigi Di Maio in Emilia Romagna ieri si è recata in Questura a Rimini e ha sporto denuncia contro il suo ex, tal Andrea Bogdan Tibusche, consulente informatico che si «occupava, con il mio consenso della gestione della contabilità». Sarebbe stato proprio lui a maneggiare i bonifici con cui i parlamentari M5s versano parte del proprio stipendio al fondo per il microcredito. Giulia Sarti, 31 anni, ha raccontato agli agenti che hanno raccolto la denuncia di essere stata fidanzata con Bogdan per quattro anni ma che da un anno il rapporto era finito. La deputata ha confessato che però, «la nostra convivenza è continuata fino ad ora anche se non ci vediamo dallo scorso dicembre».

Come si usa in questi casi, il poliziotto di servizio ha chiesto a Giulia Sarti quando si era accorta dell'ammanco, e lei ha risposto che (nonostante la bufera dei rimborsi mancanti duri da giorni), lei ha verificato i conti solo dopo che il suo nome era finito in un servizio di denuncia delle Iene: «Martedì sera ho fatto un controllo puntuale e mi sono resa conto che non erano stati eseguiti alcuni bonifici al Mef» e ha poi sanato la sua posizione versando «le somme dovute, pari a 23mila euro».

Che Giulia Sarti dovesse a tutti i costi essere salvata del resto, lo scriveva già il Fatto Quotidiano prima che si sapesse della denuncia. Troppo importante il ruolo della parlamentare vicinissima a Di Maio. E con l'M5s a corto di candidate donne, il suo caso e quello di Barbara Lezzi, pur beccate dalla trasmissione tv di Mediaset, sono stati stralciati. E infatti Di Maio non le aveva nemmeno citate nell'elenco dei «traditori» che sono stati «autosospesi», per usare il linguaggio caro ai pentastellati.

Una volta deciso il salvataggio serviva la motivazione da scrivere sulla giustificazione ed ecco la denuncia. Colpo di genio che consente alla deputata, con una mossa sola, di salvare la poltrona e scaricare il fidanzato. Ad altri è andata peggio. Ivan Della Valle, esiliato dall'M5s, ieri era dato in fuga in Marocco, ma ha smentito: «Non fuggo e non ho fatto niente».

Non ha ascoltato l'anziano papà che ieri ai cronisti diceva di avergli consigliato di sparire, così come gli aveva detto di «confluire nel gruppo misto e tenersi tutti i soldi». Oppure almeno denunciare qualcuno.

giuseppe.marino@ilgiornale.it

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