«Ognuno deve fare la sua parte: la Protezione civile, il governo, e anche noi banchieri. L'unione fa la forza», ci dice Ennio Doris al telefono. Il presidente di Banca Mediolanum ha già deciso di stanziare a fondo perduto un milione di euro a favore dei propri clienti e collaboratori colpiti dal sisma. Poi ha predisposto un conto corrente per raccogliere fondi. «Ma il milione potrà anche aumentare», precisa subito Doris. Che ha creato in banca una specie di unità di crisi.
Quindi è d'accordo con l'appello lanciato ieri dal «Giornale»: nessuno speculi, nessuno si metta medaglie di parte perchè questo è il momento di essere italiani e basta.
«Assolutamente! È questo lo spirito che bisogna avere».
A costo di dire, senza alcuna esitazione, «forza Renzi»?
«Certo. Quello che ha fatto Berlusconi all'Aquila è stato straordinario. Spero si possa ripetere, auguro al presidente del Consiglio di farcela. E anche se questo alla fine gli servirà a guadagnare nuovo consenso, va bene uguale!».
Ma torniamo all'unità di crisi di Mediolanum, come funziona?
«Dopo i terremoti e le alluvioni che negli ultimi anni hanno colpito il nostro Paese è operativa una struttura di pronto intervento immediato che è entrata subito in azione anche nel Centro Italia. Intanto abbiamo mandato due camper, degli sportelli mobili per le richieste di assistenza e per distribuire nuove carte di credito e bancomat ai clienti che hanno perso tutto sotto le macerie per metterli in condizione di avere denaro per le spese quotidiane. Garantiamo anche finanziamenti senza tassi di interesse e commissioni. I mutui e prestiti saranno inoltre a tasso zero per i prossimi due anni, chi si trova in difficoltà può ignorare le rate da pagare e non vede accumularsi gli interessi».
E per chi non è vostro cliente?
«I terremotati che ancora non sono nostri clienti potranno accendere un prestito a costo zero, come chi è già cliente, sapendo che non dovranno pagare gli interessi per il prossimo biennio. Lo abbiamo già fatto in passato e abbiamo visto che in alcuni casi è stato coperto fino al 20% del danno subito».
Lei in passato ha anche rimborsato ai suoi clienti le perdite subite a causa dei titoli di Lehman Brothers. Ma quanto le costò?
«Andai da Berlusconi e gli dissi: facciamolo, facciamolo. Rimborsiamoli, non possiamo girarci dall'altra parte, facciamolo. Costò 160 milioni di euro e un taglio del dividendo. Nel 2008 la raccolta netta era di circa 2,8 miliardi. Ma l'anno dopo salì fino a quasi 6 miliardi».
Ma l'impatto sull'utile?
«Mediolanum è solida. Possiamo permettercelo e anche se incide sull'utile, pazienza. Vede, l'altruismo è il miglior modo di essere egoisti. Ho sempre pensato che se fai gli interessi degli altri, fai anche i tuoi. Lei ha presente Amedeo Giannini, il fondatore di Bank of America? Nel 1906, dopo il terremoto di San Francisco, si mise con un banchetto in mezzo agli sfollati con su scritto vendo denaro. Dava prestiti a tutti quelli che glieli chiedevano per rimettere in piedi negozi, case, attività e così ha creato la più grande banca americana. Io quando c'è stato il terremoto in Emilia ho fatto la stessa cosa: ho ridotto il tasso sui mutui ai miei clienti fino allo 0,50-0,75 per cento. Siamo subito intervenuti quando il Veneto è stato messo in ginocchio dall'alluvione. Questa è una tragedia ancora più grande.
Fra i dispersi c'è un nostro collaboratore, era in vacanza con la compagna a Amatrice, stiamo aspettando da ore una telefonata, una buona notizia. E comunque ho già deciso: nei prossimi giorni prendo e parto, vado giù anche io».
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