Ungaretti e Sciascia ma anche Montanari. Ed è bufera sui temi della Maturità. Oramai la polemica che segue la scelta delle tracce per l'esame finale è una tradizione. Negli anni scorsi aveva suscitato perplessità l'apertura ad autori contemporanei come Claudio Magris o comunque raramente presenti nei programmi scolastici come il poeta, pressoché sconosciuto agli studenti, Giorgio Caproni. Quest'anno fa discutere la scelta del brano di Tomaso Montanari, vicino ai Cinquestelle e l'assenza totale delle voci femminili, del tutto dimenticate sia come autrici sia come presenza nella Storia. La proposta più scelta dai maturandi è stata quella su «L'illusione della conoscenza», 30,8.
L'inizio della prima prova ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai ragazzi quando hanno sentito il nome di Giuseppe Ungaretti. Il poeta nato ad Alessandria d'Egitto è fra i prediletti per l'esame di Maturità ma non usciva dal 2011 ed era dunque molto atteso anche se poi è stato scelto soltanto dall'8,5 per cento degli studenti . Nessuna sorpresa dunque. Gradito anche il brano di Leonardo Sciascia tratto da «Il giorno della civetta», scelto dall'11 per cento, e in particolare il tema Mafia che ritorna fra le tracce d'attualità con l'anniversario dell'assassinio del generale Carlo Alberto dalla Chiesa, scelto dall'8,5. É la scelta del brano di Tommaso Montanari invece che ha fatto saltare sulla sedia molti studiosi oltre al vicepremier leghista Matteo Salvini. Brano che però è piaciuto ai ragazzi che l'hanno scelto nel 20,1 per cento dei casi L'analisi del testo, tipologia A, proponeva due tracce: la lirica Risvegli tratta da Il porto sepolto di Ungaretti. Il poeta stesso aveva spiegato di essere rimasto folgorato dal racconto di un gruppo di ingegneri francesi che gli avevano parlato di un porto sommerso proprio ad Alessandria d' Egitto. Dunque una riflessione sul passato, sui ricordi e il bisogno di infinito dell'uomo.
Per la seconda tipologia, l'analisi di un testo argomentativo, oltre al criticatissimo testo di Montanari una delle tre tracce proponeva brani di Steven Sloman e Philip Fernbach tratti da «L'illusione della conoscenza». Uno spunto per riflettere sul significato di progresso e appunto sull'illusione che rappresenti comunque sempre un continuo miglioramento mentre a spesso la scienza raggiunge traguardi che si rivelano distruttivi per l'uomo. E ancora Corrado Stajano con « La cultura italiana del 900» una riflessone sulle conseguenze dell'industrializzazione.
Infine le tracce di attualità, sempre molto apprezzate dai ragazzi. Per parlare di mafia si parte da un testo tratto dal discorso del prefetto Luigi Viana, in occasione delle celebrazioni del trentennale dall'uccisione del Prefetto Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, di sua moglie Emanuela Setti Carraro e dell'agente Domenico Russo. É proprio questala traccia aggiunta all'ultimo minuto dal ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti. «Ho pensato che ci dovesse essere una traccia sul generale dalla Chiesa e l'ho aggiunta», ha raccontato il ministro. Nella traccia però il cognome è scritto con la D maiuscola mentre è corretta la minuscola.
Molto apprezzata dai ragazzi, La traccia su sport e storia, che cita un articolo del giornalista Cristiano Gatti pubblicato dal nostro Il Giornale, che parla della vittoria al Tour de France di Gino Bartali nel 1948, avvenuta in un momento di forte tensione dopo l'attentato a Togliatti.
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