Sparatoria a Trieste

Ma gli uomini in divisa non perdono la calma

"Mantenete la calma". I due agenti di Trieste sono appena morti. L'invito arriva via radio sulle volanti della polizia. Ecco l'audio originale

Ma gli uomini in divisa non perdono la calma

Mantenere la calma. Sempre. Quando ti insultano, quando ti sputano. Quando in piazza ti arriva addosso di tutto e vorresti caricare e fargliela vedere. Da uomo a uomo, se uomini sono quelli capaci di vomitarti addosso il peggio e poi fuggire sapendo di farla franca. Sapendo che tanto i benpensanti, i barricaderi da salotto stanno dalla loro parte. Sapendo che un poliziotto, un carabiniere, una divisa oggi conta meno di un due di briscola. Mantenere la calma quando chiedi i documenti e ti ridono in faccia, ti minacciano, ti menano. Quando a un posto di blocco uno dei tanti ragazzotti ubriachi di movida ti compatisce perché tu, col misero stipendio che prendi, mica te la puoi permettere un fuoriserie così... Mantenere la calma sempre. Anche quando all'improvviso, quando meno te l'aspetti, ti uccidono due colleghi. Amici, mariti, padri... Che ne sanno gli altri. È un attimo. La sera prima li avevi salutati, magari ci avevi anche cenato insieme e poi via, non ci sono più. E non sai a che santo votarti, non sai che fare, non sai da che parte ricominciare. Mantenere la calma quando dentro hai il terremoto, quando comanda la pancia, quando vorresti toglierla quella divisa per un paio di ore e andare fuori a regolare i conti. Mantenere la calma perché quella è la parola d'ordine, la consegna. Che arriva via radio a tutte le pattuglie dalla voce emozionata di un dirigente, subito dopo l'assassinio di Pierluigi e Matteo. Mantenere la calma perché quella è l'esigenza, perché così insegnano ai corsi, perché solo così ci si protegge in servizio e si proteggono i cittadini di un Paese che farebbe bene a ricordarselo più spesso. Che ci sono agenti, sovrintendenti, ispettori, commissari che rischiano la vita ogni giorno senza aspettarsi riconoscenza. Che ci sono agenti, sovrintendenti, ispettori e commissari che si sentono impotenti e disarmati. Che prima di mettere le manette ad un balordo ci devono pensare mille volte. Che se arrestano un criminale il giorno dopo più che in cella rischiano di ritrovarselo sotto casa o davanti alla scuola dei figli. Ti si smuovono le viscere.

Ma bisogna mantenere la calma.

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