Londra - Ad accumunarli ci sono quei capelli rosso rame e lo stesso sguardo impudente. Eppoi una rassomiglianza inquietante difficile da smentire. Per buona parte della sua vita il principe Harry ha dovuto combattere le insinuazioni che lo volevano figlio di un altro anzichè del principe Carlo. E ora l'incubo si ripresenta nelle vesti di un nuovo spettacolo teatrale che debutterà in un piccolo teatro di Londra il 9 gennaio. «Truth, lies, Diana» mette in scena la breve vita di Lady D sotto forma d'inchiesta giornalistica che indaga sulla sua morte, per certi versi ancora avvolta nel mistero e allo stesso tempo riporta a galla gli scandali e i segreti di un'esistenza trascorsa sotto i riflettori. Un giornalista indaga sulla tragica fine di Diana e lo fa intervistando tutte le persone che più le sono state vicine, scoprendo così anche i dettagli più intimi della vita della Proncipessa.
Per scrivere il copione l'autore John Convoy ha parlato a lungo con molti personaggi già ben noti alle cronache per aver conosciuto bene Diana, tra cui l'ex maggiordomo Paul Burrell e uno dei suoi amanti, quell'ex ufficiale di cavalleria, James Hewitt, che venne indicato a lungo come il vero padre di Harry. L'uomo non ha mai smentito la relazione con Diana, ma ha sempre negato ogni paternità affermando a più riprese che la sua storia con la Principessa ebbe inizio quando Harry era già nato. La nuova piece teatrale offre invece un'altra versione che sembrerebbe basata proprio su altre dichiarazioni fatte da Hewitt a Convoy e secondo le quali l'amore tra i due sarebbe sbocciato diciotto mesi prima della nascita di Harry. «Nello spettacolo il personaggio teatrale di Hewitt non dice mai di essere il padre di Harry - spiega Convoy - ma il pubblico è libero di fare le proprie considerazioni in seguito alle rivelazioni che emergono». Sicuramente la tentazione di credere a quanto è stato insinuato in tutti questi anni è forte e lo diventa ancora di più negli spettatori quando il personaggio Hewitt risponde con un un inquietante «certo che lo so» al giornalista-attore che gli chiede se sa chi sia il padre di Harry. E impressionano anche le immagini che appaiono sullo schermo, alle spalle del palcoscenico, mentre si accenna alla carriera militare scelta da Harry, la stessa di Hewitt e che mostrano entrambi mentre indossano la medesima uniforme. Alla vigilia del debutto teatrale i più autorevoli commentatori reali hanno definito la piece come l'ennesima montatura priva di senso.
Alcuni di loro hanno fatto notare che il periodo indicato come quello in cui Diana e Hewitt si sarebbero conosciuti e innamorati è stato invece uno dei momenti più felici vissuti da Lady D e Carlo. Penny Junor, che di recente ha pubblicato un'autobiografia del principe Harry, conferma di aver parlato con molte persone vicine a Diana prima e dopo la nascita del secondogenito e afferma senza ombra di dubbio che «Hewitt non fece parte della vita della Principessa prima del 1986, quando Harry aveva ormai due anni». Per molti critici questa non è dunque che la trovata, anche abbastanza banale, di un autore teatrale con alterne fortune in cerca di facile pubblicità. E si sa, qualunque rivelazione «esplosiva» sulla vita di Lady D garantisce almeno una prima pagina sui tablod scandalistici. Anche Hewitt approfittò di quell'amore per trarne un profitto economico e a più riprese.
In merito alle ultime notizie si è limitato a confermare di conoscere l'autore e di averci parlato, sebbene abbia negato di aver visto la stesura teatrale. Per quanto riguarda le frasi sulla presunta paternità ha ripetuto che queste «non gli appartergono» e che si augura spariscano dal copione definitivo.
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