Vaccini, Italia ancora ultima L'anno nero del morbillo

Dati preoccupanti in attesa che il decreto sull'obbligo delle vaccinazioni porti i primi risultati concreti

Da Wikipedia
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Roma Cronaca di un'epidemia annunciata. Il 2017 resterà negli annali della salute degli italiani come l'anno nero del morbillo con oltre 5.000 casi e 4 decessi attribuiti al virus. La causa è incontrovertibile: il calo delle vaccinazioni. Un calo al quale il decreto che ha introdotto l'obbligo per l'iscrizione a scuola ha però sicuramente già imposto un'inversione di tendenza che darà i suoi frutti a partire da quest'anno. Sono i dati dell'Ocse riferiti agli ultimi anni a ricordarci che l' Italia rappresenta il fanalino di coda della zona euro per vaccinazioni. Siamo all'ultimo posto in generale per tutte le profilassi ma lo scorso anno è stato l'allarme sulla diffusione dei casi di morbillo a preoccupare persino l'Organizzazione Mondiale della Sanità ed ha indotto gli Usa ad inserire il nostro tra i paesi a rischio per i turisti. Inevitabile visto che i contagi nel 2017, 5004, hanno superato di sei volte quelli del 2016 (843). La soglia di sicurezza delle vaccinazioni, quella che garantisce la cosiddetta immunità di gregge, è fissata al 95 per cento. Ma il tasso medio di vaccinazione dei bambini italiani contro difterite-tetano-pertosse nel 2015 si era fermato al 93 per cento mentre ad esempio Germania e Slovacchia era al 96; in Finlandia e Spagna al 97; in Austria, Portogallo e Francia al 98; in Belgio, Lussemburgo e Grecia al 99. Ma è il dato registrato nel 2015 sul morbillo che poi spiega quanto si è verificato lo scorso anno. Con un tasso fermo all'85 per cento il Belpaese era l'ultimo in Europa con un differenziale di 6 punti rispetto alla Francia, al penultimo posto con un tasso di vaccinazione anti-morbillo al 91. La maggioranza degli altri paesi membri era comunque al 95 o al di sopra: Finlandia, Slovacchia e Olanda (95); Austria, Belgio e Spagna al (96). Poi i picchi di Germania e Grecia (97); Portogallo (98) ed infine Lussemburgo (99). E se è vero che l'impennata di casi di morbillo ha riguardato tutta l'Europa, 14.451 in tutto, è pure vero che oltre 10.000 casi si sono registrati in soli due paesi: Romania, 5.560, e appunto Italia, 5.004. L'87 per cento dei contagiati non era vaccinato.

Il decreto che ha introdotto per i piccoli l'obbligo della profilassi pena l'impossibilità di frequentare nidi e asili o di pagare pesanti sanzioni per la scuola dell'obbligo ha già cambiato le cose. Basti pensare che nella sola Lombardia al 31 dicembre 2017 erano già stati recuperati 31.417 su 184.398 risultati inadempienti.

E intanto si avvicina la data del 10 marzo, scadenza prevista per la consegna dei certificati che

comprovino o l'avvenuta vaccinazione o almeno la prenotazione per eseguirla. Se il bambino frequenta già la scuola dell'obbligo sono previste soltanto multe in caso di inadempienza per nido e asilo invece è prevista l'esclusione.

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