Vanessa: «Tornerò in Siria» Ma l'intervista è un giallo

La famiglia smentisce le dichiarazioni, «Repubblica» conferma Ma Greta: «Io non ci vado». E la Farnesina le frena: «Non partite»

Greta e Vanessa, le due ragazze rapite in Siria e rilasciate, fanno ancora scintille e polemiche. Oggi al centro della querelle c'è una lunga intervista-sfogo di Vanessa, apparsa sulle pagine di Repubblica . «Torneremo in Siria», racconta la ragazza al giornalista Paolo Berizzi. Una dichiarazione che è una reazione a catena. La Farnesina prima di tutto che risponde: «Non andate». Calderoli che spara: «Non paghiamo più», Salvini che prende palla: «Fate volontariato a casa oppure vi paghiamo un biglietto di sola andata», la Meloni che rincara: «Prima restituiscano tutti i soldi che lo Stato ha speso». Si racconta Vanessa, ricordi di giorni difficili, ma non quelli passati in Siria, ma quelli di ritorno a casa. Poi, a poche ore dall'uscita dell'intervista, arriva secca e violenta la smentita. È il fratello di Vanessa, Mario Marzullo, che scrive su Facebook: «Il giornalista è la categoria dei lavoratori più vile e infame che ci sia. Vanessa non ha fatto nessuna intervista, anzi è stata proprio rifiutata a quel giornalista che poi l'ha pubblicata, quindi ciò che è stato scritto o detto non è affatto vero. Smentiamo tutto». E ieri in serata anche Greta, l'amica che prende quasi le distanze e assicura: «Nessuna intenzione di tornare in Siria come già avevo detto».

Insomma grande imbarazzo per il quotidiano Repubblica , che da sempre ha difeso le due cooperanti rimaste nelle mani dei rapitori per mesi. «Come Vanessa sa bene - replica Berizzi - ho pubblicato quanto lei mi ha detto sabato scorso nel corso dell'intervista avvenuta nella trattoria del padre. Forse per suo padre e suo fratello il problema è l'intervista esclusiva concordata con un'altra testata?». Anche Salvatore Marzullo, padre della ragazza, contattato al telefono, smentisce che la figlia abbia rilasciato l'intervista, «frutto invece di una ricostruzione degli eventi degli ultimi mesi», confermando che il giornalista è stato nel suo ristorante «parlando solo con me ma senza intervistare Vanessa». Una versione non vera secondo il cronista che ribadisce: «Una trattativa durata due mesi, poi un colloquio lungo più di un'ora e mezza con la ragazza. Posso confermare tutto e ho le prove». E allora perché. Perché quella smentita dai toni così violenti? Forse dunque un'intervista in esclusiva (e a pagamento) per un settimanale? Il Giornale ha sentito il settimanale Oggi , che smentisce una trattativa per l'esclusiva. «No, non eravamo noi purtroppo», dicono. E ancora la domanda: perché smentire un'intervista il giorno dopo? Troppe critiche, veleni, fango.

È Amedeo Ricucci, anche lui ex ostaggio liberato, giornalista della Rai che interviene per dare la versione più realistica: «Ho chiesto lumi a Vanessa, che ha ammesso di aver parlato con Repubblica - in un colloquio del tutto informale - e ha però aggiunto di non aver mai autorizzato la pubblicazione di una sola riga al riguardo».

È la stessa Vanessa che nell'intervista di Berizzi spiega come hanno fatto fino ad ora a proteggersi: «Da due mesi vivo in un guscio». Forse doveva restarci.

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