Coronavirus

La variante Omicron aleggia sui grandi elettori. "Garantiremo la funzionalità di Montecitorio"

I questori al lavoro per gestire i giorni clou: si pensa anche al tampone

La variante Omicron aleggia sui grandi elettori. "Garantiremo la funzionalità di Montecitorio"

C'è una variabile (o forse sarebbe il caso di dire una variante), finora poco considerata, che rischia di pesare sull'elezione del prossimo Capo dello Stato. L'accelerazione dei contagi, legata alla variante Omicron, potrebbe infatti tenere lontano da Montecitorio un certo numero di Grandi Elettori e magari scompaginare i piani d'azione dei partiti, soprattutto qualora maturassero candidature non unitarie e scontri all'ultimo voto. Repubblica ha ipotizzato un 10% di assenze legato all'impennata dei contagi, ma a circa un mese di distanza e con una situazione in costante divenire una previsione è impossibile.

Il questore della Camera, l'azzurro Gregorio Fontana, parlando con l'Adnkronos ha analizzato il rischio che alcuni dei 1009 grandi elettori possano essere costretti a non esercitare il loro diritto di voto. Un pericolo concreto che bisognerà mettere in conto visto che non è possibile ipotizzare alcuna deroga alle regole che valgono per tutti i cittadini. «Ci adegueremo all'emergenza sanitaria con misure commisurate» spiega Fontana, ma «per i parlamentari valgono regole identiche a quelle di tutti i cittadini. Se sei positivo non puoi uscire di casa, non si può derogare, e questo avviene anche nelle Camere di provenienza dei grandi elettori». Diverso il discorso sul rischio di assembramento. «Le regole del voto in aula e la gestione della chiama consentirà di gestire un flusso programmato di votanti. Non dimentichiamo che le istituzioni non hanno chiuso un giorno, anche durante il lockdown e senza il vaccino. Adotteremo tutte le misure necessarie e faremo in modo che sia garantita la piena funzionalità dell'istituzione».

Sui protocolli da seguire si iniziano a fare ipotesi e valutazioni, compresa la possibilità di richiedere il tampone per accedere alla Camera. «Ogni misura andrà valutata in base alla situazione generale. Oggi siamo in zona bianca, tra qualche settimana vedremo se sarà ancora così. È presto per dirlo. Un mese fa, per dire, eravamo in una situazione completamente diversa. Cosa faremo lo vedremo insieme al consiglio di esperti che sono al lavoro costantemente per monitorare la situazione. Il meccanismo già adottato è quello di misure incrementali a seconda di quello che succede».

Molti già dicono che sarà impossibile garantire due votazioni al giorno tra ingressi scaglionati e sanificazioni, è così? «È ancora prematuro dirlo. Ripeto dipende dalla situazione delle prossime settimane. È presto per fare ipotesi». Un punto interrogativo la cui ombra si allunga anche sull'apertura del Transatlantico. «Il Transatlantico resta aperto in questa situazione di zona bianca, procediamo come abbiamo fatto fin qui se non applicando il green pass alla ristorazione e ai bar». Spetterà al collegio dei questori, nella riunione settimanale, fare il punto sulle possibili misure da adottare, tenendo presente che si tratta di un work in progress, legato ai bollettini sanitari. «Noi facciamo il punto ogni settimana, siamo in pratica in seduta permanente. Ci vediamo ogni giovedì per esaminare la situazione settimana per settimana.

Per la preparazione dell'assemblea delle Camere riunite ci coordineremo, come da regolamento, con i colleghi del Senato».

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