Roma Gentiloni è prigioniero dello scontro tra Alfano e Renzi. Sul governo, era inevitabile, piomba il fuoco della guerra tra il ministro degli Esteri e il segretario del Pd, esplosa dopo la proposta di legge elettorale che introduce la soglia di sbarramento al 5% che mette fuori dal Parlamento Alfano e i partitini come Alternativa popolare. La vendetta è un piatto che va servito freddo. Ma non in questi casi: il ministro della Salute di Ap Beatrice Lorenzin, dopo lo strappo tra renziani e alfaniani, ha congelato la nomina a commissario della Sanità di Vincenzo De Luca, governatore della Campania e plenipotenziario di Matteo Renzi nel Mezzogiorno. Tra Lorenzin e De Luca non c'è mai stato un grande feeling: ora, dopo la rottura dell'intesa tra Pd e Alternativa popolare, il ministro della Salute sembra avere una ragione in più per stoppare la scelta del renziano al vertice della sanità campana. C'è un motivo politico: Alfano non vuole fornire un'arma nelle mani del Pd per raccattare voti con una campagna elettorale alle porte. Non c'è soluzione all'orizzonte, nonostante Renzi e De Luca siano in pressing da settimane sul premier: la nomina del commissario alla Sanità spetta al Consiglio dei ministri su proposta del titolare della Salute. Proposta che al momento non c'è. E non ci sarà nei prossimi giorni. Eppure, De Luca ha sudato tanto per ottenere un emendamento nella legge di Bilancio del 2016 che elimina il divieto per i governatori di assumere l'incarico di commissario alla Sanità. Ora spunta un nuovo ostacolo, stavolta di natura politica, lungo la strada che porta l'ex sindaco di Salerno sulla poltrona di commissario. Nel frattempo, la sanità campana è senza guida: il commissario di governo Polimeni si è dimesso. Il sub commissario D'Amario gestisce l'ordinario ma non ha potere di firma: tutti gli atti sono fermi sulle scrivanie degli uffici regionali. Né De Luca né i dirigenti della Regione possono autorizzare trasferimenti, stanziamento di fondi e assunzioni. Due giorni fa De Luca è ritornato alla carica con il presidente del Consiglio chiedendo la nomina di commissario. Il mite Gentiloni prova a mediare tra De Luca, Renzi e Alfano. Impresa difficile, lo scontro sulla legge elettorale ha inasprito gli animi. Ieri, a Roma, all'esterno degli uffici del ministero della Salute hanno sfilato medici e infermieri della Campania, accompagnati dal consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, fedelissimo di De Luca, per sollecitare la sblocco della trattativa. Missione inutile: Lorenzin non molla. Alfano intende utilizzare tutte le armi per la sua vendetta contro Renzi.
«Se si vota tra qualche mese, invece che a settembre non casca il mondo. Renzi faccia l'uomo di Stato», ha detto ieri. «Dopo tanti anni, tante riforme fatte assieme, non pensavo arrivasse a fare a me quello che aveva già fatto agli altri».
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