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Vendola apre a D'Alema e De Magistris: listone anti Renzi

Vendola ammette di guardare con attenzione "a quello che si sta muovendo, all'impegno di D'Alema". E apre a un listone alternativo a Renzi, che comprenda anche De Magistris

Vendola apre a D'Alema e De Magistris: listone anti Renzi

Il sasso l'ha lanciato D'Alema, dicendosi pronto a lanciare una propria lista alternativa al Pd. A seguire si è fatto avanti Bersani, che pur senza andare troppo nei dettagli ha detto che non esclude e non promette alcunché (quindi lasciando aperta l'ipotesi scissione). Oggi Nichi Vendola strizza l'occhio a tutti quelli che, nel Pd (ma non solo) hanno il mal di pancia pensando alla leadership renziana. Dalle colonne di Repubblica Vendola in buona sostanza apre a D'Alema, provando a sotterrare l'ascia di guerra (D'Alema gli aveva dichiarto guerra, facendo di tutto per non farlo diventare governatore in Puglia).

Vendola sembra aver dimenticato quegli antichi dissapori, e ammette di guardare con molto interesse "a quello che si sta muovendo, all'impegno di D'Alema". Anche se rispetto al'ex premier Ds non fa sconti: "Mi auguro faccia qualche autocritica. Perché Renzi non l'ha portato la cicogna, ma è frutto di una storia e dell'idea che il compito della sinistra sia fare la destra, questo è il blairismo. Nessuna alleanza con il Pd renziano, ma osservo che il giocattolo si sta rompendo nelle mani di Renzi".

Bersani ieri era stato chiaro: "Scissione? Non minaccio nulla né garantisco nulla. Porrò a Renzi delle questioni e sentirò la risposta. C'è un piccolo oggetto che si chiama Italia e io chiederò delle risposte su questo e poi mi regolerò". Ma se nel Pd c'è un certo nervosismo, evidente, quale ruolo potrebbe avere Vendola in vista della nascita ufficiale di Sinistra Italiana nel congresso del 17-19 febbraio prossimo di Rimini? L'ex leader di Sel la prende alla larga: "Interessante è il lavoro di Luigi De Magistris, il sindaco di Napoli; la discussione aperta nel Pd; quello che si muove sotto la cenere nei 5Stelle". Insomma, fa capire che ci sono tante variabili di cui tenere conto. Poi si sofferma anche su Pisapia: "E' stato stato un amministratore eccellente, è una personalità della sinistra. Penso abbia sbagliato l'analisi della società italiana non comprendendo cosa stava accadendo con il referendum sulla riforma costituzionale e che il fronte del No con Cgil, Arci e Movimenti era la base sociale della sinistra. Lui ha fatto fatica a vederlo e ha immaginato ci potesse essere un restyling del centrosinistra con Renzi. Ma la sinistra non può allearsi con i voucher, con la "buona scuola". Però nella ricostruzione della sinistra Pisapia ci deve essere, sarebbe infelice se non ci fosse, sono convinto ci sia".

Emiliano: non sono il candidato di D'Alema

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervistato a Radio 24 si toglie qualche sassolino dalle scarpe: "Tutti gli stessi giornalisti che non parlano dello scandalo del congresso mancato (del Pd, ndr) ubbidiscono a una regola che purtroppo si sta diffondendo. Il giochetto è semplice: descriviamo Emiliano come il candidato di D'Alema così lo azzoppiamo prima ancora che parta. Una bellissima tecnica, ma non ci sto, perché io non ho mai fatto parte di nessuna corrente del Pd, non sono mai stato dalemiano, anzi ho fatto spesso discussioni molto dure con D'Alema che rispetto e ascolto.

Ma io non ho mai fatto parte del suo entourage, sono sempre stato solo nel Pd, ho fatto il militante".

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