Roma Riparte dal terremoto e da Renzi la nuova stagione di Porta a Porta, preceduta quest'anno da due speciali sul sisma preparati in tutta fretta grazie ai giornalisti tornati anzitempo dalle ferie. Si comincia lunedì 5 settembre, con una puntata in gran parte dedicata alla tragedia che ha colpito il centro-Italia e Bruno Vespa in diretta notturna da Amatrice. Martedì, invece, ci sarà il presidente del Consiglio ospite in studio, con Feltri e Padellaro.
Tre appuntamenti settimanali: il lunedì, il martedì e il giovedì in seconda serata su Rai1. Con la concorrenza diretta, il martedì, di Mi manda Rai3 e Matrix, che fanno prevedere la perdita di oltre un punto di share. «Comunque ci daremo da fare per arginare i danni», dice il conduttore negli studi di via Teulada. Prima di lui, gli onori di casa li fa il direttore di Rai1, Andrea Fabiano: «Trentotto milioni di italiani sono stati intercettati da Porta a Porta la scorsa stagione, la terza di assoluta stabilità in uno scenario in cui i talk show sono in crisi». Nell'ultimo anno la trasmissione ha toccato il 13,30/38 per cento di share, in aumento rispetto ai due anni precedenti.
Ampio spazio verrà dato alla situazione del Comune di Roma e ai guai della sindaca Virginia Raggi. «E se il Movimento Cinque Stelle vorrà essere presente sarà il benvenuto - spiega Vespa - altrimenti ce ne occuperemo lo stesso». Perché, e questo il giornalista lo rivendica, chi non viene a Porta a Porta non potrà dire di non essere stato invitato: «I Cinque stelle vanno ad ondate. La politica a volte può essere scomoda, soprattutto sui temi di attualità. Cito due casi: fecondazione assistita e immigrazione. Su questi temi non sono venuti, io li ho invitati. Loro sono liberi di non accettare l'invito, ma gli altri partiti anche quando sono divisi al loro interno, vengono». Il giornalista vorrebbe in studio anche il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico, M5S anche lui, che lo ha attaccato per alcune frasi dette sul terremoto in trasmissione con il ministro Delrio. «Il caso Fico mi sorprende.
Con me - sostiene Vespa - ha un atteggiamento inutilmente intimidatorio. Mi farebbe piacere ritornasse al ruolo di rappresentanza che gli è proprio. Nessun suo predecessore ha interpretato il suo ruolo in maniera così guascona».
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