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Il Viminale cerca un giornalista (gratis)

Un assurdo bando di concorso propone un incarico «complesso» della durata di un anno ma senza stipendio. Solo rimborsi spese

Il Viminale cerca un giornalista (gratis)

Ecco come il governo si prodiga per trovare lavoro ai giovani: non pagandoli. Potere del Jobs Act bufala di Matteo Renzi. Dal 10 marzo fino a domani alle 12 il ministero dell'Interno propone un'offerta «imperdibile»: il conferimento di «un lavoro autonomo occasionale» come «supporto tecnico di alto contenuto specialistico nelle attività e nei processi finalizzati alla comunicazione e all'informazione pubblica istituzionale relative alle attività che si svolgono nei centri di prima accoglienza, in stretto raccordo con l'ufficio stampa del signor ministro». Per questo irrinunciabile incarico la «direzione centrale dei servizi civili per l'immigrazione e l'asilo» cerca un esperto di particolare e comprovata professionalità al quale chiede requisiti specifici tra i quali l'iscrizione all'elenco dei giornalisti professionisti (esclusi i pubblicisti), un'esperienza lavorativa documentabile di almeno tre anni nel settore della comunicazione e dell'informazione nell'ambito della comunicazione istituzionale nonché un'ottima conoscenza dell'inglese. Una «complessa attività professionale», come viene definita nel bando stesso, che prevede la cura delle pubbliche relazioni con la stampa nazionale e internazionale, i rapporti con le istituzioni e i privati, l'individuazione di forme innovative di comunicazione, la promozione delle attività relazionali. Una bella mole di mansioni che, però, non prevede compensi. È questo il lavoro a tempo determinato 2.0 di Renzi e Alfano. L'articolo 5 del bando di gara è chiaro: «L'incarico dovrà essere svolto a titolo assolutamente gratuito». Scritto in grassetto. Verranno rimborsate, solo se il capo dipartimento lo vorrà, eventuali spese di viaggio, di soggiorno e di vitto fuori dal comune di residenza. Stop. Nemmeno un centesimo in più. E pensare che per la selezione dei candidati (che si prevedono giungere a frotte) è indetta una rigida procedura comparativa. L'incarico avrà una durata di un anno (anche se viene definito occasionale) e non potrà essere prorogato o rinnovato, semmai qualcuno avesse maturato manie masochistiche. «Questo bando è inaccettabile, oltre che offensivo per il decoro della professione giornalistica e la dignità di migliaia di giornalisti che aspirano ad una occupazione stabile. Va immediatamente ritirato» sbotta il segretario generale dell'Fnsi, Raffaele Lorusso. La sommossa monta anche sul web: Marta Scocco, 28 anni, pubblicista marchigiana, è allibita: «Povera Italia davvero. Io ancora mi stupisco. Perché fare le cose in modo diverso si potrebbe. E poi...».

E poi interviene il Jobs Act di Renzi.

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