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Vitalizi, scontro alla Camera. E i grillini assediano la piazza

La proposta M5S di abolizione totale viene trasformata in un prelievo. Tensioni in aula e fuori da Montecitorio

Vitalizi, scontro alla Camera. E i grillini assediano la piazza

«Potevo fare di questa aula sorda e grigia un bivacco di manipoli», disse Benito Mussolini nel 1922. Meno di cent'anni dopo, i parlamentari Cinque Stelle realizzano il sogno del Duce. Ieri i seguaci del comico di Genova hanno dato vita ad una sorta di blitz squadristico dentro il Parlamento, interrompendo la seduta con cartelloni e slogan; tentando di fare irruzione con urla, spintoni e insulti nell'ufficio di Presidenza della Camera (alcuni commessi sono finiti in infermeria); assediando il palazzo di Montecitorio con comizi veementi sulla piazza antistante, davanti a truppe di militanti ululanti appositamente convocati. Una sceneggiata di sapore anti-parlamentare e fascisteggiante, col pretesto della lotta ai vitalizi parlamentari.

Vitalizi che, in verità, sono già stati aboliti dal 2012: da questa legislatura, i parlamentari italiani rientrano nel normale regime pensionistico contributivo, maturando un assegno parametrato a quanto versato solo dopo i 65 anni. Ieri però l'ufficio di Presidenza, su proposta del Pd, ha approvato una direttiva che agisce sul pregresso, istituendo un contributo di solidarietà per tre anni a partire a carico degli ex deputati titolari di vitalizio. Il contributo sarà del 10% per i vitalizi da 70mila a 80mila euro, del 20% da 80mila a 90mila euro, del 30% da 90mila a 100mila euro e del 40% per quelli superiori ai 100mila euro annui. Una vera «stangata» sui titolari di vitalizio che, a regime, porterebbe ad un risparmio di 2,5 milioni l'anno per le casse di Montecitorio. Un blitz, quello del Pd, che ha letteralmente fatto saltare i nervi ai grillini, che contavano di animare una gazzarra sulla propria proposta (puramente simbolica, perchè in realtà non avrebbe cambiato nulla sui vitalizi pregressi e solo spostato di qualche mese la data di percezione delle attuali pensioni) e avevano allo scopo convocato un po' di manovalanza davanti a Montecitorio. Spiazzato, Luigi Di Maio - che partecipava all'Ufficio di Presidenza - ha convocato via sms i suoi deputati davanti alla sala della riunione, dove si sono verificati i tafferugli. Nel frattempo un altro gruppo di parlamentari Cinque Stelle faceva irruzione in aula con cartelloni («Si tengono il privilegio») e grida, per approfittare della diretta tv del question time con i ministri, costringendo il presidente di turno Roberto Giachetti a sospendere la seduta.

Le reazioni alle violente intimidazioni grilline al Parlamento sono state durissime e univoche (con l'eccezione di un surreale Pier Luigi Bersani, proprio ieri impegnato a sostenere che il M5s è il «nuovo centro» e il vero «argine al populismo»). «Squadrismo fascista», lo bolla Mariano Rabino di Scelta Civica. «Comportamenti indegni delle istituzioni», dice Renato Brunetta di Forza Italia. «Un modo barbaro e inaccettabile di fare politica», dice il capogruppo Pd Ettore Rosato. La presidente della Camera annuncia sanzioni.

«È molto grave ciò che è avvenuto oggi pomeriggio a Montecitorio, per responsabilità di alcuni deputati del Movimento Cinque Stelle», dice Laura Boldrini. «Il confronto parlamentare non può svolgersi in un clima segnato da aggressività, minacce, intimidazioni».

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