Vitalizi, tagli alle tasse e bonus Campagna elettorale infinita

A un mese dal voto Di Maio e Salvini sembrano più interessati a promesse e comizi che a trattare l'intesa

Vitalizi, tagli alle tasse e bonus Campagna elettorale infinita

La campagna elettorale è finita da un pezzo, ma non ce ne siamo accorti. Perché quella post-voto le somiglia molto. I due protagonisti del momento, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, i vincitori delle elezioni che dovrebbero costruire un governo, sentono scricchiolare l'accordo e arringano la folla, cercano consenso. Più che alle consultazioni che inizieranno mercoledì i candidati premier di Lega e M5s sembrano pensare a una prossima chiamata alle urne. Sicuri, evidentemente, che farebbero man bassa. Qualche sondaggio che li dà in salita c'è già ed evidentemente ambedue pensano al dopo, dicendo apertamente di non temere una nuova consultazione e di non volere un governo a tutti i costi.

In questo clima post elettorale che somiglia tanto a quello precedente al 4 marzo, i grillini lanciano una campagna puramente d'immagine, come quella contro quel che è rimasto dei vitalizi, proprio nei giorni in cui le delegazioni saliranno al Quirinale per cercare una maggioranza. La parola d'ordine è quella che li ha fatti vincere: «Tagliare i costi della politica».

Pochi giorni fa Di Maio assicurava ai suoi: «Con Fico presidente alla Camera e Fraccaro questore anziano ora non c'è scampo». I due si sono mobilitati già al momento dell'elezione. Il primo, appena salito sul più alto scranno di Montecitorio, ha illustrato il suo programma: tagliare gli sprechi. Poi ha dichiarato ai tg che rinuncia all'indennità e ha disdegnato l'auto blu e la scorta, venendo a Montecitorio in autobus. Anche Fraccaro ha detto no all'indennità, ribadendo sul «Blog delle stelle»: «La nostra priorità sarà l'abolizione dei vitalizi, simbolo dell'ingiustizia sociale e l'eliminazione definitiva di sprechi inaccettabili e insostenibili». I capigruppo del M5s a Camera e Senato, Giulia Grillo e Danilo Toninelli, hanno poi aperto la campagna anti-vitalizi: «Sarà la prima questione che porremo all'Ufficio di presidenza. Una partita che inizierà a giocarsi già nelle prossime settimane». Un po' rompendo le uova nel paniere, Nicola Morra ha riconosciuto che «l'importo delle risorse recuperabili non ripianerà il debito pubblico (neppure lontanamente, ndr), e neanche garantirà chissà quale miracolo sul deficit annuale dello Stato, ma sarà un segnale simbolicamente enorme per chi ha sempre goduto di privilegi».

Anche Salvini, che non considerava la questione una priorità, si è accodato, sentendo odore di facile popolarità, come sul reddito di cittadinanza riveduto e corretto. Da 2012 i vitalizi in realtà non esistono più ma il leader leghista in tv ha criticato i vecchi politici che ancora ne godono, anche se sono stati in parlamento «magari per un anno e sono in pensione da tempo con 2-3mila euro. È immorale». Invoca misure reatroattive che, per i costituzionalisti, rischiano di finire sotto la scure della Corte costituzionale.

L'attivismo del leader del Carroccio, anche dal suo ritiro pasquale ad Ischia con la fidanzata Elisa Isoardi, sa tanto di campagna elettorale permanente: visita i terremotati di Casamicciola, fa dichiarazioni continue ai giornalisti, dialoga con i suoi follower in rete, fuma su Fb l'ennesima ultima sigaretta.

Questo mese in effetti delle elezioni ci sono, le regionali di Friuli e Molise, e per la Lega servono anche qui a mandare segnali, al Colle e a Di Maio. «Non mi spaventa il voto - dice Salvini -, non sono disposto a sostenere un'ammucchiata con tutti dentro, anche se vestita da governo del presidente».

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