La vittoria di Forza Italia: video in asili e case di cura

Sì della Camera al pdl Calabria, che va in Senato Il fine è evitare abusi su anziani, bimbi e disabili

La vittoria di Forza Italia: video in asili e case di cura

Immagini terribili: bimbi strattonati, presi a ceffoni, chiusi al buio. E ancora anziani che invece di essere assistiti venivano legati al letto, picchiati, insultati. Tanti, troppi casi di violenza registrati in nidi, asili, case di cura e di riposo che avevano scioccato l'opinione pubblica e catalizzato l'attenzione della politica. Proprio la forza di quelle immagini probabilmente ha avuto come risultato una insolita convergenza politica che ieri ha portato all'approvazione della proposta di legge che prevede l'installazione di telecamere di videosorveglianza in queste strutture. Via libera dall'aula di Montecitorio con 404 voti favorevoli (Lega, Fi e M5s) e 110 astenuti, tra questi il Pd. Ora il testo passa al Senato. Nella scorsa legislatura Forza Italia aveva presentato un provvedimento analogo. Prima firmataria l'azzurra Annagrazia Calabria. Il testo fu approvato dalla Camera ma non arrivò a Palazzo Madama. Fi convinta della necessità di tutelare i più deboli e indifesi è tornata alla carica in questa legislatura e ieri ha incassato l'approvazione del pdl a Montecitorio. Soddisfatta la Calabria che ha parlato di «un atto di civiltà e di responsabilità». Non sono mancate le polemiche soprattutto da parte dei banchi del Pd che ha evidenziato i rischi di violazione della privacy e di un eccesso di controllo. Insomma c'è chi teme che l'installazione delle telecamere diventi una forma di controllo repressiva. Lettura negativa respinta dai sostenitori della legge che, assicurano, contiene misure anti abusi. Il fine primario del provvedimento è la tutela dei soggetti più deboli: minori, disabili ed anziani. Il testo prevede l'attuazione di «un piano straordinario di ispezioni sui servizi socio-assistenziali per il triennio 2018-2020» e chiede al governo di definire in un decreto ad hoc «le modalità relative alla valutazione attitudinale per l'accesso alle professioni educative e di cura, nonché delle modalità della formazione». Insomma no al personale «improvvisato».

All'articolo 5 la misura più discussa: la possibilità (non l'obbligo dunque) «nei servizi educativi per l'infanzia, nelle scuole dell'infanzia e nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità» di installare sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso. Vietate le webcam. Le immagini dovranno essere criptate e conservate per sei mesi e saranno comunque accessibili solo su iniziativa della magistratura.

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