Polizia: auto a secco, computer inutilizzabili

I poliziotti della capitale tornano in strada. Questa volta non per effettuare controlli, ma per distribuire volantini di protesta. Da oggi e per tutta l’estate, prima di entrare in servizio o alla fine del turno, gli agenti percorreranno le strade di Roma per denunciare la povertà di mezzi con cui sono costretti a operare. Negli uffici i computer e le fotocopiatrici non funzionano, scarseggiano le cartucce per stampanti e il personale le paga di tasca propria. Per non parlare poi delle auto di servizio. Alcuni commissariati non hanno a disposizione le macchine, così le pattuglie devono uscire a piedi. Risale al mese scorso la notizia che i rifornimenti di carburante sono limitati a 20 litri per auto, perché non ci sono i soldi neanche per la benzina. La scorsa settimana ci sono stati ulteriori razionamenti, mentre al commissariato di Ostia il distributore è stato chiuso e le volanti sono obbligate ad arrivare fino a Roma per fare il pieno, sprecando tempo e, paradossalmente, benzina. Per ogni turno escono solo dalle nove alle undici volanti, mentre nel parcheggio della caserma di via Guido Reni ottanta vetture guaste sono ferme da mesi senza poter essere riparate. Questo comporta che gli agenti non possano uscire in servizio se prima non sono rientrate le auto in circolazione, e debbano aspettare anche per ore se i colleghi sono impegnati in arresti. «Siamo costretti al volantinaggio per denunciare la situazione - affermano Marco Giovagnorio e Corrado Tiralungo, segretario provinciale il primo, e regionale il secondo, del sindacato Uilps -.

«I cittadini devono sapere che, se chiamano il 113 di notte, difficilmente riceveranno soccorso perché molti commissariati non hanno le auto, perché mancano i fondi anche per l’ordinaria manutenzione». «Siamo desolati - conclude la Uilps - di offrire questa brutta immagine della Polizia, ma la gente deve capire la nostra angoscia e soprattutto deve sapere la verità».

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