Ponza, Chiaia di Luna rimane off limits

Resterà chiusa e interdetta a bagnanti e turisti la suggestiva spiaggia di Chiaia di Luna nell’isola di Ponza. La perizia sulla parete rocciosa commissionata dal sindaco Pompeo Porzio a un gruppo di geologi non ha dato esito positivo e ha anzi confermato la pericolosità del luogo.
Il primo cittadino, per questa stagione, non aprirà la spiaggia che ogni inverno viene chiusa per lavori di sicurezza dopo una frana avvenuta nel 1997. «Il problema di Chiaia di Luna - spiega - risale a quasi 15 anni fa. Qui ci sono stati alcuni morti: prima una ragazza, poi un operaio. La perizia e gli studi che ho commissionato a un gruppo di esperti non hanno dato il via libera e quest’anno non si riaprirà. Ci sono responsabilità troppo grosse, anche e soprattutto di carattere morale».
Il sindaco, che oggi ha avuto un vertice in Comune su Chiaia di Luna, sottolinea che da anni il problema non è stato risolto e mancano interventi strutturali per la messa in sicurezza della zona e della parete rocciosa. «Se non si effettuano rilievi approfonditi, non si allarga la spiaggia o non si realizzano frangiflutti resterà inagibile per decenni. In questi anni ci sono stati lavori e controlli, ma mai interventi strutturali. Quello che manca è un’azione di tutti gli organi competenti, un programma preciso di opere e soprattutto la volontà politica di risolvere una volta per tutte il problema. Di Chiaia di Luna si parla solo a luglio e agosto, poi viene dimenticata».
Riaperta invece quest’estate la strada che conduce a Cala dell’Acqua a Le Forna che, a seguito di una frana, era chiusa dall’11 luglio dello scorso anno. La strada che porta a Cala dell’Acqua è molto importante perché è l’unico passaggio carrabile verso il mare in questa zona dell’isola, solo da lì un’ambulanza, per esempio, può arrivare fino alla costa per recuperare un ferito in mare.
Anche sotto l’aspetto turistico, la scorsa estate, Le Forna ha pagato un prezzo alto perché nella cala, oltre a un bar, ci sono due famiglie locali che affittano le barche da anni. I bagnanti, poi, si sono visti chiuso uno dei pochi accessi al mare, da terra. Per mettere in evidenza i problemi di una zona, che è la più estesa di Ponza e nella quale vivono stabilmente due dei tremila residenti ufficiali, per la prima volta, lo scorso settembre, i residenti ma anche tanti turisti hanno sfilato fin davanti alla sede municipale. Ai disagi per l’assenza di una farmacia o del bancomat e di altri servizi minimi, si aggiungeva anche la chiusura di Cala dell’Acqua.
Quest’anno la strada è stata riaperta, sempre sterrata ma ripulita.

Inoltre solo in un piccolo tratto di scoglio è rimasto il cartello di divieto di passaggio per caduta massi, mentre negli anni passati quasi tutta la scogliera era inagibile per questo motivo. Il Comune ha assicurato che, «in tempi brevi», nella cala verrà realizzata una struttura con un piccolo porticciolo, un bar, ombrelloni e un servizio di affitto barche gestito dal Comune stesso e non più dai privati.

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