Economia

Pop. Intra «apre» la gara a Bper, offerte al via

Carige, respinte le avance. A settembre si decide

da Milano

Sarà individuato entro fine settembre l’alleato della Banca Popolare di Intra, che ieri ha ufficialmente accettato il corteggiamento di Bper. L’annuncio è stato dato in serata al termine di una riunione del consiglio di amministrazione prolungatasi per oltre quattro ore: sul tavolo i conti semestrali chiusi con una perdita ridottasi a 84,6 milioni (95,6 milioni il rosso di un anno prima).
È rimasta, invece, fuori dai giochi Carige: con un colpo di coda finale la cassa di risparmio ligure avrebbe manifestato per iscritto la propria «disponibilità» a un incontro, senza però formalizzare un’articolata manifestazione di interesse. Un’apertura troppo «tiepida» per il vertice di Intra che, complice la necessità di rispettare le scadenze prefissate, ha deciso di includere la sola Bper. Che avrebbe peraltro fatto pervenire un dossier molto più dettagliato rispetto alla prima proposta. Con il ritorno in gara di Guido Leoni, salgono comunque a cinque i pretendenti per il gruppo di Verbania che contava già una «rosa» (in gergo tecnico una short list) composta da Popolare di Vicenza, Popolare Verona-Novara, Credito Valtellinese e Veneto Banca.
A tutti l’advisor Mediobanca ha chiesto di procedere alla formalizzazione di un’offerta vincolante. La scadenza dovrebbe essere il 10 settembre, subito dopo l’ultimo giro di incontri in agenda il 5/6 dello stesso mese così da permettere a Intra di avviare le trattive in esclusiva con lo sposo prescelto. Ora tutto dipende dalla generosità delle offerte e dal grado di «autonomia» che riuscirà a strappare il presidente Luigi Terzoli alle cinque banche in corsa che propongono percorsi di aggregazione differenti.
Progetti che dovranno tenere in conto sia il forte presidio territoriale di Intra nella propria area di riferimento (40% la quota di mercato), sia i conti del gruppo.

Che in un primo semestre influenzato da rettifiche e accantonamenti per l’ipotizzata transazione con la curatela Finpart, ha visto ridursi sia gli impieghi (meno 3,8%) sia la raccolta (meno 4,9%).

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