Porta Genova Egiziano offeso mentre prega spinge un romeno sotto il treno

(...) Nello stesso punto dove verso le 21 erano intervenuti gli agenti della polizia ferroviaria, chiamati dopo la morte di un romeno di 39 anni, Marian Mortu, che bivaccava in un vicino accampamento. L’immigrato era stato colpito di striscio dal Milano-Pavia e le condizioni, anche atmosferiche, lasciavano pensare a un incidente.
Un’ora dopo tuttavia devono intervenire anche i carabinieri. Alcuni passanti infatti segnalano alcuni immigrati armati di spranghe e bastoni lungo la linea ferroviaria. Che spariscono repentinamente alla vista dei lampeggianti. I militari si guardano attorno per capire cosa fosse successo e uno di loro nota sopra il cavalcavia un uomo inginocchiato verso la Mecca. Sale per chiedere se ha visto qualcosa e questi inizia subito «Zingari di m...a, devono morire tutti, come quel bastardo che ho ammazzato poco fa».
Basta e avanza per portarlo in caserma dopo senza tanti problemi confessa tutto. Lui, un egiziano clandestino di 25 anni che sbarca il lunario come manovale, stava pregando a fianco dei binari quando arriva il romeno che gli rifila un calcio nel sedere e lo insulta. Il ragazzo reagisce, ne nasce una colluttazione e quando vede arrivare il convoglio spinge il nemico. La spinta non basta per farlo finire sotto le ruote, ma sufficiente per farlo colpire alla testa dallo spigolo di una carrozza: l’impatto è mortale. Poi si infratta mentre arriva la polfer per i rilievi. Appena gli agenti se ne vanno ecco i connazionali della vittima che, vista la scena, vogliono vendicarsi. E in quel momento intervengono i carabinieri.
È ormai l’alba quando l’egiziano conclude la confessione.

Stremato, chiede di cambiarsi gli abiti e lavarsi: deve purificarsi, continuare la sua preghiera e chiedere perdono ad Allah del delitto. Viene accontentato e poi condotto dal magistrato dove, alla presenza di un legale ripete per filo e per segno il suo terribile racconto.

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