Sabrina Cottone
La proposta arriva dal signor Prada ed è destinata a far discutere, perché Patrizio Bertelli vorrebbe anticipare le sfilate milanesi della primavera-estate a luglio. Unidea di rottura, che renderebbe Milano autonoma da Parigi e certo avrebbe una migliore accoglienza in città. Tanto per fare un esempio, si creerebbero meno ingorghi, negli ultimi tempi uno dei motivi principali per cui le sfilate di settembre rimangono impresse nella memoria dei milanesi.
«Siamo troppo a rimorchio di tutti e non riusciamo a essere impositivi. Bisognerebbe portare le sfilate della donna a fine luglio e quelle delluomo a metà giugno» chiede il marito di Miuccia. La maison è particolarmente titolata a dire la sua sul tema e non solo perché in tutti i cinema del mondo Il Diavolo veste Prada, ma anche grazie al presunto diavolo in persona. La direttrice di Vogue America, Anne Wintour, ha dettato un severissimo trend. Se non fosse per Prada, ha sentenziato lanno scorso, bisognerebbe andare a Parigi senza passare da Milano. Così sempre più giornalisti e operatori trascurano lItalia per la Francia, dove si sfila subito dopo.
Lassessore alla Moda, Tiziana Maiolo, batte le mani allidea di casa Prada: «Mi sembra unottima proposta sia per la moda che per la città. Quelle di luglio sarebbero sfilate solo nostre, che potremmo valorizzare più pienamente e con meno concorrenza. Inoltre è un progetto che rilancerebbe anche lestate milanese». E tutti sanno quanto ce ne sia bisogno.
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