Diego David
da Imperia
Sono ben quattro i candidati sindaci a capo di altrettante liste a contendersi la carica di primo cittadino di Prelà, piccolo centro della valle Prino in provincia di Imperia, da cui dista una decina di chilometri. La particolarità che i «quattro moschettieri», tre uomini e una donna, si contenderanno voti e preferenze di una manciata di elettori su una popolazione complessiva di 542 abitanti. I pochi residenti rimasti vivono soprattutto di agricoltura, essendo la coltivazione dell'olivo la risorsa economica più importante del paese, la cui la bellezza attrae visitatori soprattutto tedeschi, molti dei quali hanno scelto Prelà per dimorarvi per molti mesi all'anno. I problemi principali che il futuro sindaco dovrà affrontare una volta eletto sono quelli della «grande sete» e dei miasmi di una piccola industria chimica che trasforma l'olio di oliva in materia prima per prodotti cosmetici. La carenza di acqua è stata alla base delle dimissioni, caso più unico che raro, dell'ex sindaco Romolo Guasco. Esponente storico della Lega Nord, Guasco, avendo promesso ai suoi concittadini che avrebbe risolto i problemi idrici e ritenendo di non esserci riuscito, lo scorso anno rassegnò le dimissioni. L'estate di due anni fa il paese e le frazioni furono invase dalle autobotti che faticosamente si inerpicavano lungo antiche mulattiere pur di raggiungere le case sparse tra gli uliveti nelle quali vive una popolazione prevalentemente anziana.
Guasco, con una punta di amarezza ricorda: «Cercai di fare di tutto per alleviare i disagi di residenti e turisti lavorando notte e giorno, sempre in emergenza. Se avessi potuto l'acqua l'avrei portata io direttamente nelle case case nei secchi». Ma cosa pensa Guasco dei quattro candidati che si sfideranno per succedergli? «È una cosa assurda - risponde piccato - ci sono quasi più candidati che elettori. A Prelà per garantire il confronto democratico sarebbero sufficienti due liste contrapposte non su basi politiche ma sui problemi reali del paese».
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