BariToglietemi tutto, ma non le domeniche e le feste comandate. A giudicare dal terremoto che si è scatenato, in tanti evidentemente la pensano più o meno così a Margherita di Savoia, dodicimila abitanti, da sei anni parte della sesta provincia pugliese che annovera ben tre capoluoghi (Barletta, Andria e Trani).
Il finimondo si è scatenato quando il sindaco della cittadina, Gabriella Carlucci, deputata del Pdl, ha osato mettere mano al calendario e ha pensato bene di offrire ai negozianti la possibilità di rimanere aperti tutto lanno. Lobiettivo: contrastare la crisi rinunciando al riposo festivo. Come dire: per risollevare le sorti dello shopping meglio un negozio aperto che uno chiuso. Insomma una trovata che doveva suonare come una boccata dossigeno, peraltro quasi scontata, in tempi di vacche magre. Ma così non è stato, perché sullordinanza è piovuto un coro di critiche da parte dei commercianti. I quali sono insorti appellandosi alla legge regionale pugliese e puntando lindice contro gli ipermercati.
Fatto sta che il provvedimento di deroga alle chiusure è già stato firmato dal sindaco, Gabriella Carlucci, deputata del Pdl, autentico ciclone che da quando si è insediata ha deciso di rilanciare questo centro noto per le terme e le saline più grandi dEuropa. E così, dopo aver programmato unestate di primo piano nello scenario turistico pugliese, la prima cittadina ha messo mano al commercio. E «visto lattuale periodo di crisi economica» si legge nellordinanza ha concesso il definitivo via libera alle aperture domenicali snocciolando anche lelenco dei giorni festivi durante i quali i commercianti potranno rimanere aperti: Capodanno, Pasqua, 25 aprile, primo maggio, 2 giugno, 15 agosto, primo novembre, Natale. «Ma non cè nessun obbligo», precisa il sindaco Carlucci. «Abbiamo semplicemente accordato prosegue la possibilità di lavorare: in questo modo contiamo di rilanciare lo sviluppo e in particolare anche loccupazione: questa ordinanza riguarda soprattutto il periodo estivo, quando Margherita di Savoia conta centomila abitanti: non mi sembra giusto obbligare tutti a starsene a casa».
Per il momento la rivoluzione del sindaco non ha provocato particolari mugugni tra i ranghi dellopposizione al Comune. Ma aspre critiche si levano dalle associazioni di categoria. «Non vogliamo fare ricorso al Tar, ma abbiamo chiesto un incontro con la Carlucci», dice il segretario provinciale di Unimpresa, Sabino Montaruli. Il quale spiega: «In realtà da noi le aperture domenicali non rappresentano unopportunità, nei giorni festivi si fanno sempre pochi affari»; e poi ancora: «Gli unici luoghi affollati sono gli ipermercati, e in una regione dove sono sorti tanti centri commerciali questa decisione rischia di penalizzare i piccoli negozianti». Le abitudini però cominciano a cambiare. E già il 2 giugno a Margherita di Savoia si sono notate le prime botteghe con le saracinesche alzate. «È ovvio, non ci aspettiamo che allimprovviso tutti decidano di aprire il negozio, sappiamo che i risultati saranno a macchia di leopardo», spiega il sindaco. «Tuttavia aggiunge in questo modo offriamo dei servizi: non è possibile che in una città turistica come questa i visitatori debbano trovare tutto chiuso. Tanto più prosegue che abbiamo organizzato una serie di eventi per i prossimi mesi». Insomma, il primo cittadino pensa in grande.
E così il riposo settimanale è comunque al sicuro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.