Presi i «nonni» della droga In carcere 5 ultrasessantenni

La banda, composta da ex contrabbandieri di «bionde», in due anni ha spacciato una tonnellata di coca e fumo

L’hanno chiamata operazione «Old team», grosso modo «vecchia guardia». E difatti il vertice della banda di trafficanti era composta da ultrasessantenni, con a capo un navigato ex contrabbandiere di sigarette di 69 anni suonati. E non faccia sorridere l’età: il gruppo, nei due anni in cui è stato monitorato dalla Guardia di finanza, sembra abbia trattato qualcosa come mille chili tra cocaina, hashish e marijuana.
Ma alla fine le forze dell’ordine sono intervenute per porre fine alla fruttuosa attività, prima bloccando i corrieri nel corso di «occasionali» controlli, poi tirando la rete in cui sono rimasti imprigionati i pesci grossi. In totale, come ha spiegato ieri al comando provinciale delle Fiamme Gialle il maggiore Edoardo Viti, 15 persone: tre sopra i cinquanta, cinque sopra i sessanta.
Le indagini erano partite nel marzo del 2005 monitorando una serie di soggetti già noti. Gente attiva negli anni sessanta come spalloni di sigarette dalla Svizzera, poi convertitisi nel più remunerativo traffico di droga. Uno di loro infatti era già incappato sette anni fa in un’operazione condotta dalla GdF di Genova. Ma appena fuori è stato subito riammesso nel giro, composto da un gruppo di amiconi, quasi tutti imparentati tra loro (quattro in particolare erano cognati) con base operativa a Buccinasco.
Un sodalizio molto discreto, i trafficanti infatti vivevano in appartamenti confortevoli o villette bifamiliari, senza ostentazioni o lussi. Quindi niente abiti griffati, catenoni d’oro al collo o Rolex al polso, niente donnine allegre o casinò e men che meno armi. Quando sono apparsi gli uomini in divisa hanno allungato i polsi senza fiatare. Del resto era tutta gente sposata, con mogli e figli tenuti rigorosamente fuori dall’attività. Insomma se non fosse stato per il carattere «poco lecito» della «merce» trattata, li si potrebbe definire dei banali commercianti all’ingrosso.
La merce invece era cocaina dal Sudamerica e hashish e marijuana dall’Olanda. Tutta roba di primissima qualità che viaggiava in aereo o nel doppiofondo di auto prese a noleggio. La Guardia di finanza ha calcolato che nel periodo preso in esame, la banda ha trattato tre quintali di «bamba» e sette di «fumo», per un giro d’affari di circa quattro milioni di euro. Stupefacente che, quando è stato possibile, veniva sequestrato durante «casuali» controlli: il posto di blocco dove fermare tutte le auto, i cani attratti dalla particolare valigia in arrivo dalla Colombia. In totale le Fiamme Gialle sono riuscite a intercettare 30 chili di coca e 300 di cannabis. O meglio «smeraldi» e «ragazze» come veniva indicato lo stupefacente nelle conversazioni intercettate dai finanzieri.

Mentre, sempre nel gergo, i trafficanti arrestati venivano indicati come amici che si erano «rotti una gamba» e che per un po’ sarebbero rimasti «in ospedale». Lo stesso ospedale dove ora è finita l’intera organizzazione.

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