Non volevano solo mettere a segno la rapina ai danni della gioielleria presa di mira; per evitare di essere riconosciuti avevano deciso di ammazzare la proprietaria del negozio contro la quale avevano infierito a colpi di martello. La donna si trova ancora ricoverata in prognosi riservata allospedale di Niguarda, mentre per i responsabili dellefferato fatto di sangue sono già scattate le manette. Antonino Bellissimo, disoccupato di 28 anni, e Antonio Testa, operaio 20enne, entrambi residenti a Garbagnate Milanese sono stati arrestati meno di 24 ore dopo il colpo dai carabinieri della compagnia di Rho. Entrambi dovranno rispondere insieme alla rapina, anche di tentato omicidio.
I due balordi erano entrati in azione sabato sera verso le 18.30, quando entrati nello show room della Gioielleria A.M., un appartamento al terzo piano di via Roma, si erano trovati faccia a faccia con la proprietaria, una donna di 54 anni. Unazione rapida la loro: infranta una vetrinetta si erano impossessati di alcuni gioielli e prima di scappare avevano colpito più volte alla testa, con un martello da muratore la vittima convinti di averla uccisa. Scendendo nellatrio del palazzo si erano imbattuti nel marito, che subito aveva intuito il peggio, trovando conferma appena varcata la soglia del negozio.
Le indagini per qualche ora sono state fuorviate dalle indicazioni fornite dallo stesso consorte della donna. Lorefice infatti aveva descritto i banditi come stranieri, probabilmente albanesi. Una mano daiuto agli uomini del capitano Luca Necci è arrivata dalle telecamere collocate sui negozi del centro ed anche da alcune testimonianze raccolte fra gli abitanti della zona. Soprattutto fra gli inquilini dello stabile dove si è consumata laggressione. La particolare collocazione della gioielleria, troppo rischiosa per chi non conoscesse nel dettaglio gli ambienti, ha portato gli investigatori a ritenere che gli autori potessero essere malviventi gravitanti nel comune di Garbagnate.
Domenica pomeriggio la svolta: un testimone riferiva ai militari di aver notato due giovani di Garbagnate aggirarsi nei pressi dello stabile di via Roma, personaggi noti per i loro trascorsi penali. La descrizione corrispondeva a quella fatta dal marito della signora aggredita e trovava riscontri nelle foto segnaletiche. Altro indizio importante, la madre di uno dei sospettati aveva chiamato i carabinieri, riferendo che il figlio mancava da casa dalla sera di sabato.
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