Marcello Chirico
Sportivo, nei pensieri così come nel look. Quando, alle 11 spaccate di ieri mattina (come annunciato il giorno prima ai media: quanto a precisione, il governatore è più osservante dei suoi colleghi elvetici), è sceso dalla Bmw istituzionale per recarsi a votare nella scuola «Dante Alighieri» di via Gattamelata, Roberto Formigoni sfoggiava un abbigliamento insolitamente poco convenzionale per un presidente di Regione: giubbino nero dellHarley Davidson stretto in vita, camiciola rosa, jeans, mocassino da passeggio. Più che un governatore prossimo a diventare pure senatore, assomigliava al Dennis Hopper di Easy Rider. Pronto a vivere tutta dun fiato la lunga corsa elettorale, una competizione che lui stesso - salendo i gradini dingresso dellAlighieri - non ha esitato a definire «molto tirata», ma per il risultato finale si professava decisamente ottimista, «ed io stesso, in questa campagna elettorale, ho fatto di tutto affinché la Cdl possa vincere questa partita. Poi però siamo in democrazia e bisogna ascoltare con attenzione come si esprimerà la gente». Alluscita dal seggio, un inedito fuori programma: anziché parlare di politica, il governatore ha preferito chiacchierare di sport. E in particolare di quel derby Milan-Inter anticipato - per esplicita richiesta milanista - al Venerdì Santo, in modo da guadagnare un giorno in più di riposo in vista del match di Champions del mercoledì successivo. «Lha chiesto pure il Barcellona, e per questo abbiamo voluto anticipare pure noi» la spiegazione data da Adriano Galliani. Motivazione poco convincente pure per lultrà rossonero Formigoni.
«Cosa significa che lha chiesto pure il Barca - ha obbiettato il governatore -, noi potevamo farne a meno». E in questo caso non centra niente la spavalderia del tifoso rossonero, ma qualcosa che va oltre una partita di calcio che giocata in quella data diventa sacrilega. «Non è possibile giocare un derby mentre il Papa sta celebrando, contemporaneamente, la Via Crucis a Roma» è il motivo principale che anima il dissenso del cattolicissimo Formigoni, convinto che «non si possa passare oltre anche su questioni di questo tipo. Giocare il venerdì santo non sta né in cielo né in terra».
Praticamente un attacco diretto ai vertici della Lega Calcio, e quindi ad Adriano Galliani, «col quale - ha anticipato - mi sentirò telefonicamente per cercare di convincerlo a spostare lincontro a giovedì, se non addirittura a mercoledì, perché anche il giovedì non andrebbe tanto bene...». Vedremo se ci riuscirà, per intanto il governatore lombardo si limita a stigmatizzare pure i criteri coi quali vengono compilati i calendari. «Non mi vengano a dire - ha proseguito Formigoni - che fanno il sorteggio integrale per la fissazione delle giornate di campionato, perché sappiamo tutto che viene deciso in una maniera molto chiara. Suggerisco di rimediare lanno prossimo, aggiungendo la possibilità di spostare talune partite qualora coincidessero coi blocchi totali del traffico».
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