Secondo una ricerca della Camera di Commercio e dellUniversità Bicocca, quasi due imprese milanesi su tre, più precisamente il 62,4% del totale, non hanno accesso al credito bancario. Si tratta mediamente di imprese di piccola dimensione, che tuttavia rappresentano il 27,4% dell'occupazione e il 19,3% del fatturato totale. Secondo lo studio le imprese più penalizzate dalla difficoltà di accesso al credito sono quelle operanti nel commercio, nelledilizia e nellagricoltura.
É noto, al di là dello studio, che le imprese più piccole soffrono spesso della scarsa possibilità di offrire quelle garanzie richieste dal sistema bancario per lerogazione di finanziamenti. Si tratta di una di quelle contraddizioni del sistema difficili da scardinare: proprio chi è piccolo, o è allinizio dellattività, può avere maggiore necessità di credito per sviluppare limpresa; ma incontra anche più difficoltà nellottenerlo a causa delle poche garanzie reali di cui dispone. Laccusa è sempre la stessa e rasenta il luogo comune: il sistema bancario, più che alle prospettive di unattività, guarda alle proprietà immobiliari dellimpresa o dellimprenditore.
Tornando allo studio si nota, tuttavia, che laccoglienza in banca è migliore per le imprese manifatturiere e finanziarie. In media, il debito bancario costituisce solo il 9% del totale del debito delle piccole imprese, mentre cresce al 19% nel caso di imprese medie e al 21% nel caso di grandi imprese. Dove è presente, per l'85% dei casi il debito bancario è a breve termine e mostra un'elevatissima persistenza: la probabilità che si ottenga un prestito per la prima volta è minima. «Più limpresa è piccola - osserva Gianfranco Torriero, responsabile dellufficio studi dellAbi, lassociazione bancaria italiana - più ricorre allautofinanziamento e più il rapporto con la banca rispecchia modelli simili a quelli del privato». Molte piccole attività commerciali o artigiane, abituate a lavorare «per contanti», è probabile che del credito bancario non abbiano neppure necessità: un negozio prima incassa e poi paga la merce, un idraulico o un meccanico vengono generalmente pagati appena effettuato il lavoro.
Per quanto riguarda la dimensione dei crediti concessi, tra il 2000 e il 2003 sono aumentati quelli di dimensioni più contenute (tra i 75mila e i 125mila euro) e di dimensione più elevata (oltre i 25 milioni di euro). Più contenuta, invece, in linea con il dato nazionale, la crescita delle classi di prestito intermedie.
Il costo del credito a Milano e in Lombardia, secondo la ricerca, è diminuito in media, tra il 2000 e il 2003, del 19,8% a fronte di un meno 15% italiano. La diminuzione più marcata si è registrata per i crediti di oltre 25 milioni di euro (meno 28,9%), seguiti da quelli tra 2,5 e 25 milioni (meno 15%) e da quelli tra 250 mila e 500 mila euro (meno 7,2%).
LAbi, commentando la ricerca, cita uno studio della Commissione europea: fatto 100 luniverso delle Pmi, in Italia solo il 14% non ha relazioni con le banche, percentuale che sale al 20% in Francia e al 44% in Germania. Un altro dato di rilievo riferito da Torriero è relativo al credito complessivo erogato in Italia: Milano e provincia, con 270 miliardi di euro allanno, costituiscono circa il 25% del totale dei finanziamenti nazionali; finanziamenti che, riferiti alle imprese, crescono del 2,2% allanno.
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