Politica

Presto al cinema l’odissea di una matricola che si vende on line per pagarsi l’università

Tra qualche giorno arriva nelle sale cinematografiche italiane lo sconvolgente Student Services, pellicola transalpina, diretta da Emmanuelle Bercot, che racconta, in maniera cruda, la piaga della prostituzione studentesca in Francia. Attraverso la storia di Laura D., raccontata nel romanzo «Mes chères études», si documenta un fenomeno drammatico che coinvolge, si stima, 40.000 ragazze (circa il 10% della popolazione femminile) costrette a prostituirsi part-time per finanziare i propri studi. Giovani, per lo più, di origini modeste che vengono dalla provincia e non riescono a far fronte alle spese per bollette, affitto, dispense universitarie, cibo. Si ritrovano così, come mostra il film, grazie anche alla splendida interpretazione di Déborah François, a scoprire l’universo del sesso su internet. Nella pellicola, girata senza dare giudizi morali, Laura, diciottenne neouniversitaria al colmo della disperazione, risponde a un annuncio di un cinquantenne che chiede momenti di tenerezza per cento euro all’ora. Sarà il primo di una lunga lista che la farà salire sì nelle finanze ma scendere rapidamente nella scala della miseria umana.

Un viaggio toccante e avvilente.

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