Finanza sostenibile

Investitori istituzionali, perché la finanza sostenibile piace

Gli investitori istituzionali italiani scelgono la sostenibilità. Lo rivela la ricerca di Itinerari Previdenziali in materia

Anche gli investitori istituzionali puntano sulla finanza sostenibile

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La finanza sostenibile, intesa in tutte le sue ramificazioni e non solo sul versante ambientale, conquista terreno tra gli investitori istituzionali. A cui iniziano a essere graditi anche i ritorni sociali, di creazione di iniziative di sviluppo territoriale e difesa del risparmio che molti fondi e operatori mettono in campo.

A riportarlo la ricerca del centro studi Itinerari Previdenziali in materia, dal titolo “Le politiche di investimento sostenibile degli investitori istituzionali italiani”, realizzata raccogliendo dati sulle strategie di investimento di 123 istituzioni per definizione "pazienti" che gestiscono quasi 560 miliardi di euro di asset: le 19 Casse di Previdenza dei liberi professionisti che complessivamente gestiscono patrimoni da poco meno di 100 miliardi di euro, innanzitutto. Ma anche ben 36 fondazioni di origine bancaria che rappresentano 36 miliardi di euro di asset gestiti, il 77% del totale dell'ecosistema nazionale delle fondazioni stesse; 47 fondi, di cui 19 legati alle pensioni complementari, per 123,5 miliardi di euro di attivo e 21 aziende assicurative ch mettono in campo 300 miliardi di asset.

In Italia l'attenzione alla sostenibilità di questi enti è in crescita e ciò riflette un tasso di crescita attivo e dinamico del mercato, testimoniato dagli ottimi risultati dei player del settore sia sul fronte della sostenibilità collettiva che su quello - vitale - del mercato, dalla discesa in campo dello Stato con enti come Ispra e dell'apertura oltre l'ambientalismo di base degli obiettivi di investimento dei bond sostenibili finanziati col risparmio di cittadini, banche e imprese.

La maggioranza assoluta, 64 enti su 123, annuncia di aver messo già in campo strategie di finanziamento sostenibile per i propri clienti. Questo dato è fondamentale perché sottolinea quanto le società che rappresentano per definitiva la forma più cautelativa e rivolta alla tutela degli investitori di finanza abbiano indicato nella sostenibilità un obiettivo su cui investire. Tra gli obiettivi da promuovere con i finanziamenti raccolti, ricorda Non Solo Ambiente, "il 53% opta per il lavoro dignitoso e la crescita economica, il 49% per l’energia pulita e accessibile, il 43% per la parità di genere e il 42% per la salute e il benessere".

In un contesto che vede il campione della ricerca aumentare da 106 a 123 imprese e il patrimonio interessato crescere di un quarto, emerge che tra gli enti intervistati "il 38% riserva una quota del suo patrimonio compresa tra il 75% e il 100% agli investimenti sostenibili e responsabili (in riduzione rispetto al 42% del 2022), il 24% tra il 50% e il 75% (in aumento dal 21% dello scorso anno), il 17% tra il 25% e il 50% (meglio del 13% del 2022) e, infine, il 21% tra lo 0 e il 25% (contro il precedente 24%)".

Aumenta nettamente chi si posiziona nella coda centrale della distribuzione, a testimonianza dell'individuazione di classi di investimento capaci di portare redditività anche nel campo sostenibile. Togliendo le assicurazioni, che gestiscono un contesto di mercato differente e non focalizzato solo sulla raccolta fondi e l'investimento, in una platea di mercato che copre quasi il 90% del risparmio previdenziale nazionale questo segna un cambiamento di paradigma a tutto campo.

Questo dato appare coerente con un contesto italiano che vede sempre più attori farsi strada operativamente in un profilo business-oriented legato allo sostenibilità e i fondi italiani collocarsi su una media europea che a detta di una ricerca Morningstar li posiziona come apertamente sostenibili. Il risparmio nazionale ha permesso di difendere l'economia da situazioni di difficoltà in passato puntando su asset non speculativi e su settori in crescita graduale e dinamica. La scommessa è, dunque, che quella della sostenibilità non sia una moda o una bolla.

Ma qualcosa destinato a solidificarsi e stabilizzarsi col tempo.

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