Preziosi:«L’uomo derby? Forse sarà Amelia»

Preziosi:«L’uomo derby? Forse sarà Amelia»

Scaramanzia o consapevolezza. A volte il confine tra i due termini è davvero sottile. A volte sarebbe meglio definirla ironia. Necessaria nella vita. Nei momenti difficili. Soprattutto. Virtù necessaria a chi comanda. Enrico Preziosi, campano doc, deve essere cresciuto guardando i film di Totò. Ironico e pungente. Al punto giusto. Il grande attore napoletano sapeva fotografare i problemi dell'Italia. Con le sue battute riusciva a far dimenticare per un attimo la situazione reale.
Presidente meno due al derby? «Due sono le nostre ultime vittorie». Sorride e si guarda attorno. Il cielo è scuro. La pioggia è battente. Il patron rossoblù invece è raggiante. Come il sole d'agosto. Pronto alla battuta. Quale sarà l'uomo derby? «Potrebbe essere Amelia». E sogghigna. Sembra sicuro. Non disegna neanche una frecciata ai «cugini». Arbitrerà Rosetti. Soddisfatto? «Probabilmente lo sarà Marotta che aveva chiesto un direttore di gara importante ed internazionale. Sarà fondamentale che tenga in mano la partita». Un pronostico? «La gara finirà al 95'». Firmerebbe per il pareggio? «Mai per questo risultato». I bookmaker nelle loro quote danno favorito il Genoa. L'1 è pagato 2,48, mentre l'x è fissato a 3.25. La vittoria dei blucerchiati è data a 3.35. «Speriamo abbiano ragione» replica il patron. Derby 101. Il quinto da quando è il massimo dirigente rossoblù. «Al momento siamo in vantaggio» si lascia sfuggire. Poi torna serio. «Ho letto che Garrone non sarà in tribuna. Falso. Come nella passata stagione si siederà in quella d'onore. Saremo vicini. D'altronde il nostro compito è quello di smorzare i toni. Gli animi. Si tratta solo di una partita di calcio».
La squadra sotto lo sguardo attendo del presidente si è allenata senza alcun intoppo. Il solo Esposito continua nel suo iter personalizzato. La sconfitta di Livorno è alle spalle. «Non dobbiamo ripetere gli stessi errori. Certi che per la sconfitta eravamo tutti arrabbiati. In primis gli stessi giocatori». Mentre si forma una coda di macchina davanti all'ingresso del Signorini per non disturbare l'intervista, ci pensa Milanetto a sbrogliare la situazione. Come se fosse a centrocampo. «Ci aspettano due match assai importanti - prosegue Preziosi - dove vogliamo fare bene. Il derby per noi e per i nostri tifosi, mentre a Praga ci giochiamo un porzione di qualificazione europea». Sull'Europa League, una precisazione: «Sicuramente un po' ci ha penalizzato, sebbene è un'esperienza importante sia di crescita che di prestigio. Il nostro obiettivo è quello di riprovarci a qualificarci anche in questo campionato». Sale la febbre in città. Ormai negli uffici come nei bar non si parla d'altro. Tra i rossoblù c'è lo spauracchio Cassano. «Sappiamo che è un giocatore che farebbe comodo a tutti. Figuriamoci alla Nazionale. Non voglio però entrare nei problemi di Lippi. Aggiungo solo che in questi due stagioni è diventato un campione di sportività. Comunque Pazzini, Palombo e Poli sono degli ottimi giocatori». Un attimo di pausa per aggiungere. «Come per noi, anche nella Sampdoria la forza è dettata dal gruppo e dal gioco».
Molti tifosi giungeranno dall'estero.

Dall'Argentina arrivano messaggi d'incitamento da parte dei tifosi del Boca Juniors. La stracittadina sarà diretta da Rosetti al terzo derby. Il bilancio parla di una vittoria sampdoriana e di un pareggio. Che non sia un segnale?

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