Primarie Pdl, mobilitazione per scegliere anche il premier

Roma«Se vuoi davvero dare una mano alla causa: Primarie per il Pdl, firma la petizione e condividila anche tu». È questo l’annuncio che campeggia sulla pagina Facebook del ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, che ha aperto un dialogo con il popolo della rete, invitando i suoi sostenitori a sostenere l’adozione di questo strumento come primo passo di un percorso di riavvicinamento tra la base e la classe dirigente di centrodestra.
«Oggi come oggi se Berlusconi si candida a nuove elezioni politiche è facile che vinca ancora, ma da qui a due anni scegliere il candidato con le primarie non è lesa maestà» dice la Meloni. «Sostengo le primarie nel Pdl e credo che vadano fatte a tutti i livelli, non solo per scegliere le cariche monocratiche, ma per scegliere il premier e i nostri parlamentari. Il nostro problema è quello di coinvolgere la nostra gente, di utilizzare le tante energie che ci sono». L’iniziativa del ministro arriva all’indomani della presentazione da parte dei capigruppo Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello di un disegno di legge per disciplinare le primarie per la scelta dei candidati alle cariche per le quali il nostro ordinamento prevede l’elezione diretta: sindaco, presidente della provincia, presidente della regione. Una proposta che appare come la scintilla destinata ad accendere un lungo dibattito interno soprattutto sull’opportunità di allargare lo spettro anche alla scelta del candidato premier. Una questione che, ad esempio, Maurizio Gasparri giudica «tuttora sul tappeto, insieme a più radicali riforme istituzionali come il presidenzialismo». Il tutto partendo da una convinzione: che «il coinvolgimento di iscritti, elettori, cittadini è una parola d’ordine per il Pdl». E anche il vicecapogruppo vicario alla Camera, Massimo Corsaro, non chiude affatto alla possibilità di scegliere il candidato premier attraverso il ricorso alla volontà popolare. «Quella delle primarie è un’operazione seria, non va svilita con soluzioni frettolose» spiega Corsaro. «Così come è importante che non ci si innamori delle proprie idee e non si nutra gelosia verso quelle degli altri. Sono favorevole alle primarie per i candidati alle cariche istituzionali e sul candidato premier dico: perché no? È importante poi che siano di coalizione per non creare confusione e aggregare il centrodestra. In ogni caso bisogna mettere in campo una proposta che consenta di regolamentare questo strumento con una legge dello Stato». Partecipa al dibattito anche Adolfo Urso. Un’opinione dettata in qualità di parlamentare di Fli che da tempo non fa mistero di sentirsi innanzitutto un uomo di centrodestra. «Le primarie hanno senso solo se riguardano anche il premier, altrimenti avrebbero un effetto boomerang per il centrodestra che apparirebbe incapace di far decidere ai propri elettori la cosa più importante.

Sarebbe necessario chiarire sin d’ora che saranno gli elettori a scegliere il candidato premier per la prossima legislatura, così da avviare la ricomposizione di tutte le aree che si richiamano agli stessi valori del Partito popolare europeo».

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