Sorpresa doveva essere e sorpresa è stata. Il baseball americano chiude la stagione con l'ultimo verdetto che avrebbe iscritto nell'albo d'oro delle World series un nome nuovo. E così è accaduto. I San Francisco Giants ce l'hanno fatta e, senza troppi patemi, si sono sbarazzati dei rivali, i Texas Rangers, con un secco 4-1 che chiude il discorso. Nome nuovo dunque, anche se non nuovissimo perché i Giants hanno già in bacheca cinque titoli, vinti però come New York Giants, prima dunque di trasferirsi a San Francisco, sull'altra sponda dell'oceano e cambiare parzialmente il nome. Dal 1958, anno del «trasloco», però i Giants non si erano più aggiudicati nulla e come San Francisco questo è il primo titolo in assoluto.
Ora toccherà agli storici del baseball stabilire se questo traguardo è da considerarsi come il sesto della squadra di antica fondazione o il primo del nuovo corso. Aggettivo persino buffo in considerazione del fatto che si parla di novità dopo 52 anni dall'inizio della «nuova» vita. Come che sia, l'amletico dubbio tocca chi ha a cura gli annali, mentre all'ombra del Golden gate scorrono fiumi di birra per festeggiare l'evento. Facce tristi invece ad Arlington dove tanti sforzi non sono bastati a raggiungere il trionfo finale. I Texas hanno eliminato compagini pluri-titolate e prestigiose come Yankees e Tampa Bay ma sono caduti davanti all'ultimo ostacolo, un destino crudele che spesso tocca però a chi ha poca esperienza quando si tratta di giocare sfide all'ultimo sospiro. Resterà il ricordo di aver preso parte alla prima finale della storia del club, ma purtroppo gli scaffali della sede rimarranno mestamente vuoti. Il trofeo prende infatti un'altra strada.
L'inedita conclusione delle World series 2010 restituisce serenità dopo anni in cui si erano alternate al vertice sempre le solite squadre, più ricche finanziariamente, maggiormente dotate di giocatori dal curriculum prezioso che avevano offerto uno spettacolo sicuramente più emozionante nella finalissima giocata al meglio delle sette partite, ma confermavano pronostici scontati togliendo alla manifestazione sportiva il sapore e il profumo della novità.
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