Al via il progetto-pilota per curare le disabilità congenite

Pareti azzurre, tante nuvolette bianche, pesci tropicali nell’acquario e un lettino per le visite a forma di elicottero-ippopotamo: sembra lo scenario di un cartoon ma non lo è. Siamo al Policlinico Gemelli, all’interno del reparto di «Neuroscienze» nei nuovi locali dedicati all’assistenza delle disabilità congenite: un progetto pilota, unico in tutta Italia. La struttura è stata inaugurata ieri dal sindaco di Roma, Walter Veltroni. L’associazione «Enel cuore onlus» ha regalato un po’ di luce negli occhi dei bambini e dei genitori aiutando a far decollare il progetto dei nuovi padiglioni. «La struttura offrirà un approccio inedito in cui cure e assistenza - spiega Eugenio Mercuri, direttore dell’unità di Neuropsichiatria infantile - saranno fornite da un team di specialisti. Si tratta di un buon traguardo ma anche un punto di partenza per continuare la ricerca».
Anche il sindaco Veltroni, ha sottolineato l’esigenza di far tornare in Italia le alte professionalità «proprio come accaduto per il professor Mercuri». Ma la gioia più grande si leggeva nel volto dei genitori dei bambini malati, che ieri hanno terminato il pellegrinaggio alla ricerca della struttura adeguata. «Questo è un giorno molto importante - conclude Domenico Marchetti, presidente dell’associazione «Famiglie Sma Onlus» - perché le nostre famiglie hanno atteso per anni un servizio come questo».

Quello del «Gemelli» non sarà soltanto un centro per la cura della Sma («sindrome dell’atrofia spinale muscolare»), ma è destinato a diventare un punto di riferimento per la cura e la ricerca di altre malattie neuromuscolari e per sindromi genetiche come quelle di Costello, Noonan e Wolf.

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