Acciuffati per i capelli, poche ore prima di un assalto a un furgone portavalori a colpi di Kalashnikov e bombe a mano. Che non avrebbero esitato a usare, vista sia lentità del bottino in palio, un paio di milioni di euro, sia la determinazione già dimostrata in passato dagli arrestati. In particolare Igor Kolar, ex «Tigre di Arkan», protagonista delle furibonda sparatoria del 9 gennaio 1999 al bar Teatro di corso Garibaldi. Kolar è stato bloccato da carabinieri venerdì sera in un noto ristorante di Brera insieme ad altri due serbi, arrestati insieme a lui, e a un quarto connazionale, per il momento solo denunciato. Nelle ore successive sono finiti in manette anche due italiani e un tunisino.
I sei erano da mesi nel mirino dei carabinieri, come ha spiegato Antonino Bolognani, capo del nucleo investigativo. I compari di Kolar, 34 anni, erano infatti Radosan Djurovich, 32 anni ricercato in Patria per droga e armi e Petar Skoro, inseguito da una richiesta di arresto della procura di Savona per furti. Poi gli italiani Quirino Sereno, 46 anni, ritenuto autore di una rapina nel comasco e Ciro Marillo, 41 anni, pregiudicato e sorvegliato speciale e il tunisino Issam Bouyahia, 35. In particolare questi ultimi tre, mercoledì 14 avevano atteso un anziano gioielliere in pensione sul pianerotto della sua casa di viale di Porta Vercellina. Poi lo avevano minacciato con una pistola, malmenato e rapinato di orologi e preziosi per decine di migliaia di euro.
Le indagini su questo colpo si incrociarono subito con quella sugli slavi. I sei infatti si erano «messi in società» per dare lassalto al portavalori che ogni sabato mattina effettua i prelievi dalle casse di diversi supermercati della città. Un giro che finisce solitamente con non meno di un paio di milioni in cassa. E, per arrivarci, il gruppo di fuoco non avrebbe esitato a usare i due kalashinov e le due bombe a mano trovate a casa del tunisino. Kolar, infatti, in passato era stato nel giro delle «Tigri di Arkan» al secolo Zeljko Raznatovic, fondatore di una delle più feroci tra le bande paramilitari attive negli anni 90 nella ex Jugoslavia durante la guerra civile. E ritenuto responsabile del massacro di almeno 25mila civili.
Kolar salì alla ribalta anche delle cronache milanesi quando il 9 gennaio di 11 anni fa insieme a Senisa Peulic detto «nero», Maka «Nek» Milardovic e Mirko Zujovic diede lassalto al bar Teatro. Dentro alcuni croati da eliminare.
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