Se le Ferrovie mettessero una motrice ETR 480 nel treno Genova-Milano ed effettuassero lintero percorso senza fermate intermedie, lassociazione dei pendolari si impegnerebbe a riempirlo di passeggeri. È di questo tenore la proposta che gli aderenti allassociazione Abbonati ICPlus Genova-Milano per lalta velocità hanno inviato alle autorità regionali affinchè intervengano sulle Ferrovie lanciando un preciso segnale politico. Se infatti il desiderio dei pendolari venisse esaudito, si potrebbe percorrere la tratta Genova-Milano e viceversa in unora e 15 minuti.
Una cosa del genere si potrebbe fare da subito, senza aspettare lormai mitico Terzo Valico che, tra laltro, se venisse realizzato permetterebbe di percorrere lo stesso tragitto in soli 40-45 minuti. I pendolari, e sono tanti, visto che il numero delle persone che lavora a Milano ma vive a Genova è quanto mai nutrito, ne sono convinti. Questi passeggeri infatti passano buona parte della loro giornata nelle stazioni e sui convogli ferroviari. Di fermarsi a Milano non se ne parla. A parte il caro affitti che rende impraticabile il mercato milanese degli immobili (in moltissimi casi si parla della metà dello stipendio) cè poi il fatto che molti genovesi non sono affatto disposti a barattare la loro casa e le loro tranquille abitudini natie con il caos e i frettolosi costumi meneghini.
Il problema, però, è che se i cantieri del Terzo Valico Genova-Novi-Tortona e del quadruplicamento della Tortona-Milano aprissero oggi (ma non cè pericolo!), la nuova tratta sarebbe pronta soltanto tra il 2013 e il 2014. «Purtroppo, però, - fa osservare un comunicato diffuso dallassociazione dei pendolari - cè chi osteggia questo progetto. Sono sorti comitati no-tav nella Valle Scrivia. Con molta moderazione e ricordando che negli anni scorsi anche noi avevamo dubbi sullutilità del Terzo Valico non collegato con una linea ad alta velocità per Milano (dubbi svaniti una volta approvato il quadruplicamento della Tortona-Milano), vorremmo spiegare ancora una volta che lalta velocità non è nemica del pendolarismo regionale e non sottrae alcuna risorsa da destinare al pendolarismo regionale».
I pendolari auspicano dunque che i Comuni piemontesi non creino problemi e concedano senza rinvii le Valutazioni di impatto ambientale.
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