GenovaDue notti in cella con detenuti, con un paio di extracomunitari finiti dentro per reati comuni. Poi lincontro con il giudice per linterrogatorio di garanzia. Franco Pronzato, dirigente dellEnac arrestato con laccusa di aver intascato una tangente per un appalto relativo allassegnazione dei collegamenti aerei tra Roma Urbe e lisola dElba, si presenta sereno, jeans e maglietta per combattere il caldo, e tanta disponibilità a parlare, a ribattere alle accuse. Gli atti dellinterrogatorio vengono secretati, quello che trapela è la convinzione del manager che consigliò i ministri del Pd da Claudio Burlando a Pier Luigi Bersani di aver spiegato i motivi della propria innocenza. I suoi legali, Maurizio Mascia e Gennaro Velle, alla fine dellincontro hanno chiesto al gip la scarcerazione del loro assistito. Una richiesta già inoltrata in precedenza al tribunale del Riesame, che però potrebbe trovare accoglimento anche presso lo stesso magistrato che aveva ordinato larresto di Pronzato.
Non a caso, infatti, il gip nellordinanza di custodia cautelare del manager Enac, aveva evidenziato come il pubblico ministero non avesse chiesto larresto o altre misure restrittive nei confronti di Vincenzo Morichini, luomo vicino a Massimo DAlema sulle cui consulenze si sono intensificate ieri le indagini. Probabile che qualche dubbio sulla reale distribuzione delle responsabilità sia sorto anche al giudice che ieri ha raccolto le spiegazioni di Pronzato.
La difesa del consigliere di amministrazione Enac punta anche su un altro aspetto, che non allontana lombra della corruzione ma eventualmente sposta lobiettivo degli inquirenti su altri funzionari. Lavvocato Mascia fa rilevare come Pronzato non avesse la competenza specifica per emettere latto che i magistrati sospettano sia stato «agevolato» con una mazzetta. Infatti la firma in calce a quellatto non è quella del manager arrestato, ma di un altro dirigente che non figurava nellelenco degli indagati. Neppure in concorso con Pronzato.
Tutti pezzi che non si incastrano in un puzzle perfetto. E che quindi lasciano spazio ai dubbi e alla possibilità che larresto di qualche giorno fa abbia sia stato solo il primo atto di unindagine complessa che potrebbe portare a importanti novità. Nellattesa che nuovi accertamenti, magari suggeriti dalle sue risposte fornite al gip, Pronzato resta al momento sereno. «Il suo pensiero è stato per la moglie, ma lho trovato molto forte - conferma lavvocato Maurizio Mascia - È una persona evidentemente abituata a lottare».
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