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Prove di tregua fra Israele e Hamas Ma la Lega araba: no-fly zone su Gaza

Gerusalemme Una no-fly zone per Gaza. È quanto chiederà la Lega araba alle Nazioni unite, per impedire all’aviazione israeliana di bombardare l’area. A dichiararlo il segretario generale della Lega Moussa, proprio mentre sembrano calare le violenze degli ultimi giorni e da più parti si parla di volontà di tregua.
Tra giovedì e sabato sono stati almeno 120 i razzi e i colpi di artiglieria sparati contro Israele; 18 palestinesi sono stati uccisi e quasi 70 feriti, da quando un missile anti-carro lanciato da Hamas ha colpito un autobus, ferendo gravemente un adolescente in Israele. E ieri Hamas ha arrestato diverse persone, sospettate di essere «collaborazionisti».
Ma proprio ieri è stata raggiunta una «intesa di principio» per una sospensione delle ostilità fra Israele e Hamas, grazie agli sforzi della diplomazia egiziana, di alcuni Paesi europei e dell’emissario dell’Onu Serry. È calata l’intensità del fuoco palestinese e non si segnalano più nuovi raid dell’aviazione israeliana, né voli di F-16 o di droni, né cannoneggiamenti. Nessuno sembra volere una escalation negli scontri.

«Ma se gli attacchi palestinesi contro civili o militari israeliani dovessero proseguire - ha avvertito il premier Netanyahu - Israele colpirà Hamas in maniera ancora più dura». E in una riunione del Gabinetto di sicurezza è stato ordinato all’esercito di «continuare a operare contro i terroristi per fermare i lanci di razzi».

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