Alla fine, dopo alcune sessioni di consiglio provinciale sciolto per mancanza di numero legale, ieri sera l'assemblea di Palazzo Spinola ce l'ha fatta. Tutti presenti fino a ora tarda. E, dopo una lunga discussione sul piano dei rifiuti e la votazione sull'assestamento di bilancio presentato dall'assessore Monica Puttini, il presidente Barisione ha potuto chiudere la sessione con il numero legale. Il presidente Repetto ha ritrovato la compattezza e soprattutto la presenza dei suoi consiglieri e i documenti sono passati a maggioranza.
«Abbiamo votato contro - spiega il capogruppo Pdl Rotunno - perché l'assestamento di bilancio va nella direzione opposta rispetto a quella che auspichiamo e cioè che la Provincia destini le sue risorse su quelle che sono le competenze specifiche dell'ente. Basta vedere le voci nel documento che riguardano 50mila euro da sborsare per le nuove deleghe inventate sul carovita e sull'immigrazione, i 135mila euro ulteriori per enti e associazioni che come al solito fanno capo a una cultura di sinistra, ai 40mila euro per il progetto per il centro documentazione della storia del movimento operaio».
Dal bilancio alla caduta del muro di Berlino. Ieri in consiglio si doveva discutere il documento del centrodestra a sostegno di iniziative, anche nelle scuole, per la celebrazione del 9 novembre. «Speravamo di riuscire a fare breccia nei cuori rossi del centrosinistra - dice il vicecapogruppo Pdl Bianchini - per discutere il documento anche se con una settimana di ritardo. Una figuraccia, ma ce la saremmo potuta cavare anche così. Invece la maggioranza ha voluto rinviare la discussione a fine mese e credo che se ne parlerà addirittura a dicembre. Significa che il muro ideologico non cade in Provincia».
Ieri c'è stato poi un accorato intervento del consigliere di Unione a Sinistra Fraccavento che ha sollecitato la Provincia per intervenire sulla viabilità al Lagaccio. «Se il governo, il Comune e il Demanio militare non faranno qualcosa - annuncia Fraccavento - mi incatenerò al cancello della caserma Gavoglio. Sono anni che decine di migliaia di genovesi che abitano in zona aspettano l'allargamento della strada a fianco dell'area di 70mila metri quadrati. Sono venuti addirittura Ronchi e Castelli per la moschea, ma per le necessità concrete dei cittadini non si fa mai vedere nessuno. Il Comune ha stanziato 387mila euro per allargare il budello del Lagaccio. Il Demanio pare abbia detto che si possa spostare il muro soltanto di un metro e trenta centimetri.
Provincia, 50mila euro per fare l«assessore» al carovita
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