Gli animali da circo? Mandiamoli in pensione

Cosa fare con i duemila animali attualmente ristretti nei circhi? Immagino che sarebbe difficile il loro reinserimento in natura

Gli animali da circo? Mandiamoli in pensione
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Gentile Direttore Feltri, ho letto su questo giornale, di cui sono da decenni affezionato lettore, l'annuncio della Lav rivolto al ministro della Cultura Alessandro Giuli perché entro il 18 agosto presenti il decreto attuativo della legge-delega sullo spettacolo approvata dal Parlamento che prevede «il superamento dell'uso di animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti». Viene inoltre chiesto al ministro di occuparsi della salvezza di circa 2000 animali attualmente impiegati nei circhi in condizioni di gravissima sofferenza e il rilancio di un circo più umano, che eviterebbe, in questo passaggio, la perdita di posti di lavoro. Lei è un animalista. Perché non si fa sostenitore di questa iniziativa e di questo appello rivolto ad un ex giornalista che lei stesso ha assunto? Ricordo che Giuli lavorava a Libero fino a poco tempo fa, sotto la sua direzione.

Tommaso Ricci

Caro Tommaso,
da sempre sostengo la necessità di mettere al bando l'impiego e lo sfruttamento degli animali nei circhi, in quanto vengono sradicati dal loro habitat naturale, rinchiusi in gabbia, quindi di fatto detenuti, umiliati, addomesticati con la frusta, che io non ho mai adoperato neppure durante le corse e le competizioni a cavallo, e sballottati da una città all'altra, viaggiando su mezzi a quattro ruote, trasferte faticose ed estenuanti, sia in inverno che in estate. Trattasi di forme di tortura legalizzate e non più tollerabili oggigiorno, dettate dal desiderio di profitto. I progressi giuridici e civili che abbiamo compiuto negli ultimi decenni, la consapevolezza che le bestie sono esseri senzienti, capaci quindi di gioire e di soffrire, il progresso umano, accompagnato alla diffusione della istruzione che ci ha resi più sensibili ci impongono, senza più esitazioni, di mettere definitivamente fuori legge l'uso e l'abuso degli animali negli spettacoli circensi, favorendo la diffusione di forme alternative di intrattenimento e di show le quali non comportino la realizzazione di violenze inaccettabili ai danni di creature indifese. Quindi, sposo con grande entusiasmo l'invito, o esortazione, della Lav nei confronti del ministro della Cultura, Alessandro Giuli, persona che stimo in modo particolare tanto da avere voluto Alessandro, come tu ben dici, a Libero, ritenendo la sua penna arguta, raffinata e graffiante ma anche delicata.

Non c'è dubbio che il ministro provvederà a raccogliere questo appello, segnando una evoluzione, voluta anche dal nostro Parlamento, nella difesa degli animali da parte di un popolo, quello italiano, che è forse il più animalista in Europa.

Cosa fare con i duemila animali attualmente ristretti nei circhi? Immagino che sarebbe difficile il loro reinserimento in natura, ossia un ritorno nella savana o in altri ambienti di origine, giusto per intenderci. Essi potrebbero trascorrere dunque il periodo del loro pensionamento all'interno di aree, quali parchi deputati a questo scopo, in cui vivere liberi, tutelati, curati, senza obbligo di esibizione. Una bestia non deve essere performante. Sarebbe bello se in questi luoghi avvenisse l'incontro tra animali ed esseri umani, in un regime però completamente diverso rispetto a quello del circo. Bambini e adulti potrebbero fare visita ai quattro zampe, ben coscienti della loro storia, dei loro traumi e del loro doloroso passato, ossia che quei pelosi sono gli ultimi esemplari ad avere subito l'abominio della segregazione. Una testimonianza fisica dell'orrore compiuto dall'uomo, che ha sempre guardato agli animali in una logica di speculazione e utilizzo, considerandoli inferiori, creati per servire l'uomo medesimo, prospettiva questa che ha tirato fuori il peggio di noi stessi.

A me basta osservare i miei gatti per accorgermi che non sono inferiori a noi, ma

soltanto diversi. In certe cose li definirei addirittura superiori, tanto che possiamo imparare da loro anziché servircene e maltrattarli. Del resto, caro Tommaso, hai mai visto uomini chiusi in cella ad opera di animali?

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