Uccisa a sassate. Il padre del killer: "Alessio la amava, è un bravo ragazzo"

Oggi il fermo. La famiglia di lei: "Veniva a cena, ha finto di cercarla assieme a noi"

Uccisa a sassate. Il padre del killer: "Alessio la amava, è un bravo ragazzo"
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Geloso da uccidere. Possessivo al punto da vietare a Martina di guardare i suoi compagni di scuola, di fare nuove amicizie sui social, di parlare per strada. Questo è Alessio Tucci, 19 anni a luglio, il killer di Martina Carbonaro, 14 anni, che stamattina sarà davanti al gip, nel carcere di Poggioreale, per la convalida del fermo. Geloso al punto di ammazzarla a sassate nonostante dicesse di amarla. I segnali? C'erano tutti, ma nessuno poteva immaginare che il «bravo ragazzo» dei pranzi della domenica a casa di lei, arrivasse a tanto. La mamma di Martina, Fiorenza, Enza, Cossentino, nell'ultima telefonata con la ragazzina, la sera di lunedì, intuisce che qualcosa non va. «Quando ha chiuso la conversazione sembrava che qualcuno le avesse strappato di mano il cellulare. Anzi sono sicura che è stato Alessio. E poi quello schiaffo dato quando si sono lasciati, due settimane fa. Ora ho il dubbio che sia successo altro».

Il padre Marcello, in Storie Italiane su Rai1, racconta: «Alessio mi ha detto che stava andando a fare la doccia, si è dato la zappa sui piedi. Dopo l'omicidio è tornato a casa, ha mangiato ed è uscito. Si è fatto una doccia, cioè si è tolto i panni sporchi di sangue di mia figlia e non si sa dove siano andati a finire». «Poi ci ha aiutato con le ricerche - continua -, diceva che non riusciva a dormire. Forse aveva paura di parlare. È venuto anche suo padre con me, mi ha detto: 'Andiamo a vedere dove sta tua figlia'. Avevo l'assassino della mia bambina in macchina e non lo sapevo». Mentiva Alessio, come nell'interrogatorio davanti al pm Alberto Della Valle subito dopo la scoperta del cadavere, all'una di quella notte maledetta. «Quando l'ho chiamato per sapere che fine avesse fatto Martina - spiega ancora il papà della vittima - mi ha detto: 'Ha fatto la sua strada e io la mia'. Ho parlato con Anna (l'amica Anna Iazzetta ndr), lei mi ha detto che avevano litigato, lui e Martina. Quando ho detto ad Alessio che stavo andando a fare la denuncia mi ha chiesto se poteva venire anche un suo amico. Perché? Mi disse: 'Allora sto qua'. Mamma Enza ricorda: «Alessio veniva a fare le ricerche con noi, ora sto metabolizzando. L'arresto è avvenuto a casa mia, dovevo trovare il codice del telefono di mia figlia, vorrei sapere dove sta. Martina è sempre stata vicino a me quando ho perso i genitori durante il Covid. Ora che non ho più lei, non so chi mi sta dando questa forza, forse i miei angeli. Mia madre, mio padre e mia figlia. Quando si sono lasciati sua mamma è venuta a casa e mi ha detto: 'Stai attenta ai social, qualcuno può violentare e uccidere'. Ora come ora posso dire che dovevo stare attenta al figlio. Era un avvertimento? Forse aveva capito qualcosa e non me l'ha voluto dire».

A far ingelosire Alessio, un ragazzo che Martina aveva conosciuto su Instagram. Un amico di chat con il quale si sfogava. Alessio crede che lo tradisca con lui. Di loro due restano i messaggi d'amore nell'aula dell'Istituto Alberghiero Andrea Torrente, al confine con Casoria. «Ti giuro amore eterno» scriveva Martina al suo Alessio. Quell'amore eterno che poi finisce, soffocato da una gelosia morbosa, tossica. «Non provava più i sentimenti di prima - racconta Angela, compagna di banco di Martina -. E lui l'aveva presa male, si era presentato a casa, voleva spiegazioni. Non ci voleva stare».

«Chiedo perdono io al posto di mio figlio - commenta il padre di Alessio -.

È un bravo ragazzo, era innamorato. Non so spiegare quello che ha fatto mio figlio. Pagherà, ma io sono pur sempre il padre e ognuno con i propri figli si prende le proprie responsabilità. Non lo abbandonerò nemmeno da lontano, lo seguirò sempre».

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