Ma lei in tribuna ci sarebbe andato? Giovanni Galli è appena rientrato in Italia da una breve vacanza e si è ritrovato subito in un déjà vu: «Il portiere del Milan resta largomento del giorno, la solita storia. Laspetto peggiore è che si riflette negativamente sulla squadra. Ora ci vuole chiarezza, la stagione deve iniziare senza dubbi».
Lei cosa ne pensa?
«Due portieri bravi servono, tre sono troppi».
E chi scarta, o chi manderebbe in tribuna?
«Sono tre buoni portieri, ma non sono dei fuoriclasse. Ancelotti li conosce molto bene e con loro ci parla. Credo che lui abbia già fatto la sua scelta e la saprà motivare. Ma chi andrà in tribuna non sarà certo contento. La situazione ideale era quella della scorsa stagione, con Fiori che alla sua età aveva capito quale fosse il suo ruolo, lo accettava e non creava problemi. Provate a mandare Dida in tribuna e poi mi raccontate come va».
Il brasiliano non la convince?
«Tuttaltro, lui ha giocato un paio di stagioni da autentico fuoriclasse e infatti quando si è perso in società hanno fatto di tutto per tutelarlo. Poi, dopo troppi e importanti errori, non ce lhanno più fatta. Lui se lè giocata bene quando alla vigilia di una finale di Champions è riuscito a firmare un nuovo contratto».
Forse dei tre è il migliore, ma è anche il più fragile: ci si può fidare di uno così?
«Io ho limpressione che lui abbia dei problemi sotto laspetto del recupero delle energie. Secondo me in partita consuma molto a livello nervoso e non gli bastano tre giorni per recuperare. Gli ho visto fare errori inaccettabili e ingiustificabili di concentrazione. A volte sembra quasi che dica: non sono io quello che deve parare questi tiri».
Dei tre è quello che preferisce?
«È quello con la maggior esperienza internazionale, per struttura fisica, reattività e personalità è quello che preferisco. Ma anche Abbiati è stato un grande, nellanno dello scudetto ha raggiunto anche la nazionale, poi anche lui si è perso. Kalac? È inferiore agli altri, ma è uno che in serie A ci può stare».
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