«Punto su Ibra sereno, Materazzi sarà leale, Dinho tornerà decisivo»

Allegri cerca di sopravvivere alle assenze di Pippo e Pato: «Preferivo perdere piuttosto che restare con 3 attaccanti»

«Punto su Ibra sereno, Materazzi sarà leale, Dinho tornerà decisivo»

Caro Allegri, dica la verità: avrebbero preferito avere sani Pato e Inzaghi piuttosto che vincere sul Palermo?
«Nel calcio bisogna accettare gli infortuni ma in questo caso avrei fatto volentieri a meno dei 3 punti col Palermo piuttosto che perdere Pippo e Pato».
L’ennesimo infortunio muscolare toccato a Pato pone qualche interrogativo sul futuro del brasiliano?
«Questa volta non è interessato il solito muscolo, e i nostri acciacchi sono quasi tutti conseguenza di traumi».
Senza quei due, Inzaghi e Pato, come farà il Milan nel derby e più avanti?
«Non dobbiamo preoccuparci, tutti gli altri sono pronti per fare un grande derby. Dinho è in grado di dare molto e di fare la differenza. Ne abbiamo solo tre, dovremo ovviare alle assenze».
A gennaio, il Milan tornerà sul mercato?
«Se ne parlerà».
Nel frattempo come gestirà l’emergenza?
«Semplice: nelle prossime ore aggregheremo alla prima squadra qualche ragazzo della primavera (Ganz jr. ndr)».
Ronaldinho è stato l’ultimo milanista a conquistare il derby: lei è scaramantico?
«Non mi lascio suggestionare dai precedenti: se così fosse non ci sarebbe bisogno di un allenatore, basterebbe uno statistico».
Eventualmente Ronaldinho può giocare punta?
«Certo. Lui si sta allenando bene ed è pronto per fare una grande partita, non so ancora se subito, dall’inizio, o in corso d’opera. Ricordo a tutti che nelle ultime sfide, sono stati i cambi a decidere i risultati, parlo di Real, Bari e Palermo».
Che Inter si ritroverà davanti?
«Molto arrabbiata ma attenti, il Milan non può puntare sull’agonismo, deve preoccuparsi di giocare bene. E di ridurre al minimo gli errori. Il mio obiettivo dichiarato è provare a non prendere gol, per esempio».
Tra Mourinho e Benitez, chi preferisce come rivale?
«Nessuno dei due. Io non li giudico, noto che, come uomini più che come allenatori, sono diversi. Lo sono anche dal punto di vista calcistico e per come si propongono in pubblico. E ciò mi basta: non preferisco nè l’uno nè l’altro, non sono nè meglio nè peggio per capirsi meglio».
É il caso di rischiare il recupero di Pirlo?
«Pirlo prima torna e meglio è».
Come sta vivendo il derby Ibrahimovic?
«Lo trovo molto sereno e per niente preoccupato. Credo che riceverà ...una bella accoglienza dai suoi tifosi: ha condiviso con loro molti successi».
La mossa di Materazzi su Ibra, secondo taluni, nasconderebbe il piano di far saltare i nervi allo svedese...
«Ibra dovrà tenera la testa fredda e poi Materazzi è molto sportivo, credo che giocherà una gara leale come è nel suo dna».
A questo punto il Milan diventa Ibra-dipendente...
«Anche con Pato e Inzaghi, lo svedese è stato fondamentale: adesso ha più responsabilità, da qui fino alla sosta è l’unico centravanti a disposizione. E sono sicuro di una cosa: ha davanti preziosi margini di miglioramento».
Ha chiesto in girocome ci si prepara a un derby? É da tempo che il Milan non lo affronta da primo in classifica...
«Faremo i conti con il clima del derby a poche ore dall’arrivo a San Siro, io penso che sarà una sfida equilibrata. E poi giocheremo fuori casa. Sarà fondamentale l’aspetto mentale».
Non è che firmerebbe per il pari?
«Mai accettare il pari prima di cominciare. Mai».
Contro le grandi il Milan non ha mai convinto: si può parlare di una sindrome?
«In Spagna abbiamo meritato di perdere, al ritorno contro il Real Madrid il pari è risultato giusto. Con la Juve non meritavamo di perdere ed è questa l’unica nota stonata della striscia».


Seedorf ha commentato le sue esclusioni sostenendo che non era mai successo in carriera di restare due volte di seguito in panchina: gli ha chiesto, per caso, se gli era capitato di giocare a 34 anni, tre partite di fila in una settimana?
«A me Clarence non ha detto niente».

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