I media, negli ultimi quattro anni, sono cresciuti, l'offerta è variegata e poliedrica ma alla moltiplicazione degli strumenti non è corrisposto un arricchimento di messaggi e significati. Più media, meno messaggio: può essere questa la sintesi che fotografa al meglio la situazione secondo Giuseppe De Rita, segretario generale del Censis, che ha presentato il Quinto Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione in Italia.
Il rapporto descrive l'ingresso sul mercato delle nuove tecnologie, conferma l'uso di massa del cellulare, registra un approccio critico degli italiani alla televisione. E tuttavia l'insofferenza verso la volgarità non significa disdegnare i reality, il cui gradimento è in costante ascesa, un fenomeno del nostro tempo che travalica i confini italiani.
Gli utenti tv sono aumentati di 1,3 milioni. Fra i 49 milioni di italiani che usano la Tv tradizionale ve ne sono 8 milioni che guardano la tv satellitare, 3 milioni che guardano quella in digitale terrestre e un milione che già sperimenta quella via internet.
Nel 2001 era presente almeno un computer nel 43,4% delle case, ora ce ne sono nel 55,4% delle case ma per molti questa presenza risulta estranea visto che ad usare il computer è il 41% degli italiani, il 10% in più rispetto a cinque anni fa. La presenza dei computer nelle case è aumentata più del loro impiego, mentre per Internet è accaduto il contrario: la presenza è passata dal 30% al 44,4%, ma l'impiego dal 20,1% al 35,7%. Per il cellulare, invece, gli utenti abituali dei cellulari sono raddoppiati (+19 milioni) raggiungendo la quota di quasi 40 milioni. Clamoroso il sorpasso del telefonino (96%) sulla tv (94%) fra i giovani. Il 67% delle persone che usano il cellulare dichiara di sentirsi più tranquilla.
Quaranta milioni di italiani hanno il gsm
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