Non cè animale domestico più vicino alluomo del cane e si può aggiungere che esistono cani indimenticabili per i loro padroni come conferma la storia di Marley, il labrador retriever protagonista di Io e Marley di John Grogan (Sperling & Kupfer, traduzione di Maria Luisa Cesa Bianchi, pagg. 232, euro 14,50) uscito un anno fa negli Stati Uniti dove è divenuto un bestseller, mentre in Italia è già alla quarta ristampa. Ovviamente si tradurrà in un film che non può che essere un successo perché poche storie come quella di Marley colpiscono limmaginazione e il cuore. La presenza di un cane può arricchire lesistenza fino a diventare un elemento fondamentale di serenità e crescita interiore. «Nonostante tutte le delusioni e le aspettative disattese, Marley - scrive Grogan- ci aveva fatto un dono spontaneo e inestimabile. Ci aveva insegnato larte dellamore incondizionato».
Quando Marley entra nella vita dello scrittore e della moglie il primo anno del loro matrimonio, la sua irruenza è paragonabile a quella degli uragani che si abbattono sulle coste della Florida. Via via che le sue zampe diventavano enormi, il petto largo e muscoloso, la coda simile a quella di una lontra, ogni oggetto della piccola casa dei due giovani sposi veniva fatto a pezzi.
Chi ha un cane non può ignorare di avere obblighi morali nei suoi confronti e se non li sente è preferibile che rinunci ad averne uno. I cani non sono tutti uguali: come tra gli esseri umani ci sono cani buoni e cattivi, intelligenti e sciocchi, aggressivi e miti. Marley è un cane pasticcione e iperattivo. Come certi bambini ritenuti difficili, non è facile bloccare la sua attenzione. Considerando i guai che combina tra cui inghiottire la collana d'oro di Jenny e saltare dalla macchina in corsa, sarebbe da riportare al canile considerando che neppure alla scuola di addestramento riescono ad educarlo. Ma ama alla follia i suoi padroni.
Dietro le storie dei suoi misfatti che si intrecciano a episodi familiari sicuramente autentici, si intuisce lamore per la vita in tutti i suoi aspetti gioiosi e drammatici.
Quel cane pasticcione che si chiamava Marley
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