Quel piccolo ente utile che fa bene alla Cina

Ho avuto il piacere di leggere un libro di biografie di donne esemplari, archetipi femminili nella Cina antica, il Paese che ora, soprattutto in nome del business, ma con scarsa conoscenza storica, va tanto di moda. È pubblicato nelle collana Il Nuovo Ramusio a cura dell’IsIAO. Poi ho ricevuto un paio di mail da conoscenti americani, studiosi di arte antica, che si dicevano increduli e indignati per la notizia dell'imminente chiusura dell'Istituto. Per essere in grado di rispondere qualcosa di sensato, ma soprattutto perché il libro, un vero e proprio breviario della condizione femminile nell'epoca Tang, mi ha colpito, ho deciso di informarmi.
L'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) è un ente pubblico non economico con quattrocento soci privati, vigilato dal ministero degli Affari Esteri; nato nel 1995 dalla fusione dell'IsMEO (Istituto Italiano per il Medio ed Estremo Oriente, fondato nel 1934 da Giovanni Gentile) con l'Istituto Italo-Africano. Il presidente è Gherardo Gnoli; l'IsIAO si occupa della promozione culturale fra l'Italia e i Paesi dell'Africa e dell'Asia. La fusione del 1995 ha consentito il dimezzamento dell'organico e la riduzione dei costi per i locali. Il disavanzo, che oggi è di soli 600.000 euro, è responsabilità pubblica, per la riduzione contributo ordinario nel periodo dal 2002 al 2005. Il contributo attuale (2.350.000 euro) copre poco più dell'80 per cento dei costi fissi.
La Biblioteca dell'IsIAO comprende circa duecentomila volumi. La cartoteca è ricca di tremila carte geografiche per un totale di quattordicimila fogli, ereditati dal Servizio Cartografico del ministero dell'Africa Italiana.
L'Ente tiene «Corsi pratici triennali di lingue e culture orientali», al termine dei quali è rilasciato un diploma con valore legale. L'Istituto ha anche una collana di alta divulgazione culturale, dedicata a temi attuali come il fondamentalismo islamico. È in corso di stampa il Dizionario Cinese-Italiano, di oltre 120.000 voci (il più cospicuo in una lingua occidentale). L'IsIAO promuove e coordina attività internazionali, ed è tra i principali enti di riferimento istituzionale, in Europa e nel mondo, nel campo degli studi e delle ricerche sulle civiltà e le culture dell'Asia e dell'Africa.

Si avvale di una rete di oltre 120 accordi e convenzioni in Italia ed all'estero con ministeri, università, accademie ed enti di ricerca.
Sono solo alcuni dati dell'attività dell'Istituto. Ora, sarà anche vero che noi ragazze non abbiamo il senso del risparmio, ma siamo proprio sicuri che questo sia un ente inutile, da eliminare? Gradirei risposte.

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