Il logo della mela Apple (sotto nella foto), con gli stessi colori arcobaleno del pacifismo universale, è diventato con gli anni un simbolo che oltrepassa di molto i confini dellinformatica. Contrapposta alla Microsoft del magnate Bill Gates, nellimmaginario comune la società di Steve Jobs ha rappresentato unalternativa al sistema dominante, una scelta consapevole rispetto al consumo «di massa» del sistema operativo rivale. La contrapposizione tra i due colossi dellinformatica si è qualificata addirittura in senso politico, con i tifosi della Mela collocati nellarea radical chic (la sinistra intellettuale) e gli indistinti utenti di Microsoft invece nel calderone del popolo che compra senza scegliere (il popolo del centrodestra nella vulgata comune). Grazie a questimmagine di pc alternativo la Apple ha rosicchiato costantemente le quote di mercato di Microsoft, superandolo spesso nellintuizione delle nuove tendenze. Linvenzione delli-Pod ha spiazzato tutti compresi i tradizionali operatori di musica on line. Ma è diventato allo stesso tempo, in perfetto stile Jobs, anche un fenomeno di costume, uno stile metropolitano. Perché la Apple è un marchio che, diversamente dai rivali, identifica - prima ancora che unazienda - quello che i sociologi chiamerebbero una tribù: cioè una categoria culturale contraddistinta da idee e stili di vita affini.
Tutto questo, naturalmente, grazie al genio commerciale di Steve Jobs che è riuscito a prevedere con largo anticipo le nuove tendenze tecnologiche. Come lultima trovata, il telefono-pc i-Phone, atteso dagli applemaniaci di tutto il mondo con unansia simile a quella che precede luscita dellultimo Harry Potter.Quellarcobaleno amato dai «liberal»
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