Gian Marco Chiocci
Massimo Malpica
Nel delirio delle migliaia di pagine di verbali e trascrizioni di intercettazioni sulla P4, laddove non si risparmiano riferimenti neppure a Marzia Bisignani, figlia di Luigi, alle prese con problemi di salute, spunta davvero la qualunque. Dai transessuali alle partite a tennis dei ministri, dalle cene in famiglia ai messaggini confidenziali con le parlamentari. Persino battute scherzose come «Pronto, maestro venerabile?», fra Manfredi Lefebre D’Ovidio e il lobbista romano, vengono riportate in grassetto, tante volte sfuggissero a giornalisti a caccia di triangolazioni massonico-depistanti.
FELTRI PREMIER DOPO SILVIO
E allora sfogliamole insieme le pagine da gossip giudiziario. L’esordio, ce lo permetterete, riguarda il nostro Vittorio Feltri, da poco tornato al Giornale. Gli inquirenti, attentissimi a tutto ciò che riguarda questo quotidiano, si soffermano anche su una chiacchierata fra il giornalista Enrico Cisnetto, padrone di casa di Cortina Incontra, e Bisignani. È l’agosto scorso. Cisnetto racconta dell’enorme successo di Feltri. Una telefonata che non ci azzecca niente con l’inchiesta, ma che evidentemente, nella testa di qualcuno, è di uno straordinario interesse investigativo. Cisnetto: «Ha avuto un sacco di pubblico (Feltri, ndr) poi l’ho portato a cena». B: «Che ha detto?». C: «Lui ha in testa di candidarsi, di candidarsi in politica appena Berlusconi schioda, e quindi...». B: «Ma va». C: «Sì sì, ma su questo ero già convinto l’hanno scorso».
LA RABBIA DEI PM DI ROMA
Su carta intestata della procura di Roma il 14 marzo 2011 il capo ufficio Giovanni Ferrara si lamenta nero su bianco coi colleghi napoletani che ancora non gli hanno girato quanto di competenza, che poi corrisponde a quanto trattato in precedenti riunioni di coordinamento. A fronte di reati commessi chiaramente nella Capitale, rispetto a «collegamenti» con inchieste come la «P3, Finmeccanica e Annozero», con riguardo «a singoli fatti reato contro la pubblica amministrazione (appalti Italgo, contratto Eni-Dagospia, contributi all’editoria)» e soprattutto rispetto al fatto che «Bisignani è persona che vive e svolge la sua attività nella Capitale», Ferrara si domanda il perché di questa melina. «Pertanto sto qui a chiedervi che la signoria vostra voglia trasmettere copia degli atti di indagine già compiuti, ivi compresi i verbali delle informazioni rese dalle persone sopra menzionate». E cioè: «Gianni Letta, Massimo D’Alema, Mara Carfagna, Italo Bocchino, Mauro Masi, Lorenzo Borgogni, Pierfrancesco Guarguaglini, Adriano Santini, Paolo Scaroni. Stefano Ricucci, Vittorio Casale, Alfredo Romeo, Umberto Marconi».
SACCONI COME RAFA NADAL
Altra telefonata cruciale è quella fra Bisignani e Roberto Mazzei, presidente del Poligrafico dello Stato. Quest’ultimo scomoda Bisignani reduce da un match sulla terra battuta. Bisignani: «Abbiamo fatto una grande partita a tennis». Mazzei: «Ma come?». B: «Una grande partita a tennis, ora quest’inverno ti devi mettere a giocare a tennis, così il sabato giochiamo». M: «Ma come, ma dove, con chi stai giocando?». B: «Ho giocato con... ce l’hai di viso, Sacconi, ministro del Welfare». M: «Ah, il ministro. Ma dove siete a Orbetello?». B: «Il ministro del Welfare, sì, adesso l’ho finito, ho finito adesso, sto andando a vedere una persona. Com’è la giornata? Il mare? Uno schifo?». L’intercettazione, avvincente, prosegue in direzione di Mirabello, località nota per la prima apparizione pubblica di Gianfranco Fini dopo la figuraccia di Montecarlo. C’è da vedere Fini in tv.
«VEDIAMO LA CAMERATA FINI»
Bisignani: «Torno presto perché devo vedere quel cazzo di Mirabello». Mazzei: «Come?». B: «Vado a Roma a vedere Mirabello, la camerata Fini». M: «Ah, ho capito». B: «Torna camerata pare eh...». M: «Torna camerata, secondo me torna camerata». Certo, come no.
BOCCHINO, «PIZZINO» E PAPA
Delle frequentazioni più che amichevoli fra Bisignani e Italo Bocchino si è già detto e scritto abbastanza, soprattutto a proposito della fuga di notizie sull’inchiesta P4 ad opera del finiano di ferro (che invece nega). Lui e Bisignani, erano una cosa sola. Ma lui e Alfonso Papa, l’onorevole che oggi si fa a gara a non conoscere, non sia mai. Eppure in atti c’è una serie di telefonate, che partono dal ministro Frattini, passano per il deputato Valducci, attraversano la sfera di chi ha abbracciato il movimento Liberamente (fra tentativi di fare «quella cosa» o di «creare un think tank») e finiscono a Italo e Alfonso. Scrive la Gdf: «Dopo qualche giorno il 16 settembre, il Bisignani riceve una telefonata dall’onorevole Bocchino al quale chiede, tra l’altro, se avesse visto “l’appuntino di Alfonso” (Papa, ndr) e questi gli risponde che era “molto interessante” e che bisogna “lasciare qualche giorno e cominciano a lavorarci”». Di che «pizzino» si tratta?
IL LOOK DI SADOMASI
Esilarante, a dir poco, la presa in giro di Bisignani sull’ex dg della Rai, Mauro Masi, pizzicato dal sito Dagospia con un abbigliamento un tantino discutibile. Bisignani: «... hai voglia a trovare un paragone adeguato alla stupefacente e recentissima evoluzione del guardaroba del direttore generale della Rai, Masi». Masi: «...». B: «Dalle cravatte in sfumature perlacea degli anni di Banca Italia (...) ai gessati hollywoodiani del primo approccio in Rai, black da sadomasi, come dal cognome». M: «Ma va!». B: «Che peraltro ne registra le oscillazioni estetiche, giacca e camicia e t-shirt e pantalone nero pece, aderenti al fisico, mantenuto tonico a costo di piegarsi in reiterati cush nei corridoi della tivvù di Stato, la politicità tricologia, l’abbronzatura lucida e perenne...». Insomma, per dirla con Dago, «un eleganza da mister Gaga»
PRESTIGIACOMO IN SPIAGGIA
La ministra Stefania Prestigiacomo il 9 agosto 2010 telefona a Bisignani disquisendo di cucina, bagni a mare e shopping. Altra intercettazione utile a ricostruire la rete del Grande Vecchio agli arresti domiciliari. B. «Che fai». P: «Sto a casa, che devo fare, devo cucinare». B: «Ah, presto?». P: «A casa, sì, no, mi addormento un po’, ho fatto una giornata di mare, che diciamo mi sono bella stancata, ho comprato un sacco di cose oggi, che non so che ci devo fare (...)». B: «Io ho preso un sacco di sole, mi sa che mi so pure un po’ raffreddato, ho fatto un sacco di bagni, mi sono divertito con mio figlio, ci siamo divertiti un sacco, un mare piatto sembrava una laguna».
VESPA, SANREMO E LE IENE
Nella sua quotidiana chiacchierata con Masi, trascritta puntualmente in atti, Bisignani parla di Bruno Vespa contestato al Campiello per la gaffe sul decolleté della Avallone. B: «Bruno come sta, tutto eccitato? Ieri l’hanno contestato al Campiello». M: «Stava eccitato». B: «Eh lui vuol fare Sanremo». M: «Assolutamente, facciamo però una co-conduzione perché lui da solo coi cantanti non c’è, sto pensando di fare Gianni Morandi e lui». B:«Fico!». M: «Morandi, lui, la Canalis, la Arcuri, e i due delle Iene che lavorano con la Blasi». B: «E te li danno?». M: «me li danno, me li danno...»
E BARBARESCHI S’ARRABBIA
L’attore-deputato ex finiano Luca Barbareschi viene sorpreso a bisticciare con l’amico Gigi per via di un teatro. Barb: «Poi tra noi ci dobbiamo parlare, io sono un po’ arrabbiato con te, però ci parleremo». Bis: «Perché?». Barb: «Eh mi sento preso in giro. Luigi, cioè non ci credo più, non credo più a niente perché non credo, o questa roba del teatro è una “stronzata”, ti giuro non me ne frega un cazzo, infatti sto facendo i miei calcoli per fare altre robe importanti nella mia vita».
IN BARCA CON PALENZONA
Poteva mancare un bel giro in yacht all’Argentario col gotha della finanza? Macché. Prendete la telefonata tra Bisignani e l’imprenditore Marco Bassetti. I due dicono di vedersi presto perché, spiega Bisignani, «viene Palenzona (di Unicredit, ndr) che sta in barca con Manfredi (...). Sono partiti da Portofino e poi vanno a Venezia». Lo scambio di battute viene fatto rientrare nel capitolo che la procura ribattezza «le dimissioni dell’Ad di Unicredit Alessandro Profumo». Dimissioni ampiamente discusse da Bisignani e dai suoi interlocutori telefonici, come l’editore Farina e Enrico Cucchiaini, membro del Cda di Unicredit. Si parla del successore di Profumo, degli scenari futuri del gruppo, di Bisignani che fa il nome di un certo Orcel gradito al Governatore. Per i pm Bisignani non è granché contento della presidenza Ghizzoni. «Al quale - dice il lobbista a Farina - bisogna fargli un progettino vero, una cosa fatta bene» facendolo incontrare «con Ferruccio, con Paolo, con gente che capisce il sistema».
IL SOLITO TRANS TRANS
Di questi tempi un’inchiesta sulla politica senza sesso non è un’inchiesta. Ma poiché qui una escort non esce nemmeno a pagarla, avanti con i transessuali. Pagine e pagine su un trans, amico di un’amica dell’onorevole Papa, che va avanti a marchette e che parla pure con la nonna malata, tanto è disperato. Seguono capitoli intriganti: «Rapporti con clienti occasionali» oppure «Luoghi di frequentazione, di appuntamento e uso di stupefacenti». In grassetto e neretto, nelle prime righe, l’occhio cade su un riferimento ad incontri «vicino al Parlamento».
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